Non si ferma il progetto del Deposito Gas nelle zone colpite dal terremoto

di linda 24 maggio 2012

Nonostante il terremoto di magnitudo 6 che il 20 maggio scorso alle 4.05 ha messo in ginocchio le provincie di Modena e Ferrara in Emilia Romagna, notoriamente conosciute come zone a basso rischio sismico, il progetto di realizzare uno stoccaggio di Gas a Rivara, comune di San Felice sul Panaro (Modena) va avanti. Ieri ai microfoni di Sky tg24 economia, l’Amministratore Delegato di  Erg Rivara Storage (Ers), la società che intende realizzare lo stoccaggio gas, ha infatti dichiarato che non esiste nessun rischio e che un terremoto di quest’entità era ampiamente previsto dai loro studi.  Secondo l’Ad di Ers, Grayson Nash, il progetto di stoccaggio gas è sicuro perché in 60 anni nel mondo, Italia inclusa, i terremoti non hanno mai causato problemi o danni ad impianti di questo tipo e anche più grandi.

La Ers, società angloitaliana costituita nel 2008 di cui fa parte anche la famiglia Garrone, proprietaria della Sampdoria, ha già investito 20 milioni di euro per una fase iniziale di studi ed accertamenti. L’investimento complessivo andrebbe a toccare i 300 milioni di euro con un ritorno economico, però, pari a 1 miliardo e mezzo di euro. Credo che questi dati parlino da sé e spieghino in maniera chiara il motivo per cui Ers non ha nessuna intenzione di fermarsi con lo stoccaggio di gas a Rivara.

Sono anni comunque che le associazioni dei cittadini, le istituzioni locali (anche la Regione Emilia Romagna è contraria) e tante altre realtà lottano contro questo progetto che considerano un vero e proprio pericolo. Dopo il sisma di domenica e la consapevolezza che, nonostante quello che si è creduto per decenni, la pianura padana non è a basso rischio sismico ma a medio-basso rischio, si sperava che l’Ers facesse un passo indietro. Ma a quanto pare quello che è successo non è sufficiente.

Il Governo invece fa un parziale dietrofront dopo il decreto firmato il 17 febbraio scorso (applaudito dal parlamentare modenese Giovanardi) che dava il via libera ai sondaggi per la realizzazione del mega deposito sotterraneo di gas nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore. Secondo il Ministro all’Ambiente Corrado Clini, che insieme a Lorenzo Ornaghi (Beni culturali) ha firmato il decreto “lo stoccaggio è un tema che va riconsiderato. Devono essere fatti ulteriori accertamenti”. Puntualizzando però che da parte suo il Governo ha dato solo “una valutazione favorevole all’esplorazione e alla ricerca per la valutazione della fattibilità del progetto di stoccaggio. Ma è chiaro che dopo questo sisma devono essere fatti ulteriori accertamenti”.  Difficilmente gli abitanti di queste zone, dopo tutto quello che è accaduto ed il terrore che ancora si respira nell’aria, accetteranno un deposito sotterraneo di gas.

4 risposte a “Non si ferma il progetto del Deposito Gas nelle zone colpite dal terremoto”

  1. anonimo ha detto:

    caso strano, propio dopo l’inizio dei trivellamenti per gli impianti del gas c’è stato il terremoto…!!!! chissà chi sono i colpevoli e chi è che dovebbe essere indagato!!!

    • Giovanni ha detto:

      Caro anonimo, se è giusto ripensare se sia il caso o meno di costruire un deposito di gas in quella zona (meglio evitare, direi…) non sono certo quelle trivellazioni ad aver procurato il terremoto.

  2. ele ha detto:

    Invito calorosamente TUTTI coloro che sostengo il progetto di stoccaggio del gas a trasferire sul posto residenze, abitazioni, studi professionali e imprese ed ovviamente le famiglie, insomma a viverci, da oggi, con lo sciame sismico in corso e per i prossimi 50/100 anni. POi ne parliamo ….

  3. simone ha detto:

    INVITO TUTTI A FIRMARE LA PETIZIONE DEL COMITATO NO GAS !!
    LA TROVATE A RIVARA,AL CAMPO DI VIA CONFALONIERI”DAL BASSO NELLA BASSA”DI MIRANDOLA,ALLO SPAZIO GUERNICA DI MODENA E PENSO IN TANTI ALTRI LUOGHI!
    NON PERMETTIAMO A CHI PENSA SOLO AL PROFITTO DI LUCRARE SULLE NOSTRE VITE