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Città ecosostenibili: bene il Nord, il Sud è fermo

di luca.pistolesi 26 ottobre 2009
By Andrea De Natale SG

By Andrea De Natale SG

Le città del Nord migliorano la loro sostenibilità ambientale, le città del Sud, con pochissime eccezioni, sono invece ferme. Questa la fotografia del Paese fatta da Ecosistema Urbano 2009, il rapporto realizzato da Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Ambiente Italia sulla sostenibilità delle città italiane. Il rapporto tiene in considerazione tutte quelle aree d’intervento che rendono una città più pulita e vivibile: dalla raccolta differenziata all’inquinamento atmosferico, dalle piste ciclabili alle aree verdi, dalle zone a traffico limitato al trasporto pubblico fino all’efficienza degli impianti di depurazione.

Secondo Legambiente, la città più ecosostenibile d’Italia è la piemontese Verbania, davanti a Belluno, Parma, Bolzano e Siena. Dunque, 4 città del Nord e una del Centro Italia. La migliore città del Sud, invece, è Salerno (34ª), grazie all’innovativa politica della raccolta dei rifiuti domestici porta-a-porta, che probabilmente già l’anno prossimo potrebbe portarla ancora più in alto. Le altre città del Sud piazzate sopra la cinquantesima posizione sono Campobasso (39ª), Potenza (40ª) e Matera (42ª). Purtroppo, tutto il Meridione arranca, andando a riempire tutte le posizioni più basse della classifica: la maglia nera va a Catania, preceduta da Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta.

Tra le quattro metropoli invece, Milano è la più alta in classifica (46ª). Il capoluogo lombardo migliora particolarmente nei viaggi per abitante all’anno su bus e metropolitane e nelle emissioni di CO2 per passeggero del trasporto pubblico, più che dimezzate. La seconda delle metropoli è Roma, 62ª (70ª nella passata edizione) con un comportamento stabile, ma in lieve miglioramento negli indicatori dello smog e del trasporto pubblico. Per il resto, tuttavia, quasi tutti gli indici segnano cattive o pessime prestazioni. A Torino, 77ª, diminuisce lo spazio destinato ai pedoni e alle ztl, mentre aumentano i metri complessivi di suolo urbano destinati ai ciclisti. Napoli infine, sta sempre lì, in basso (89ª), a dimostrazione che i problemi storici di cui soffre la città non sono ancora risolti.

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