Terremoti e finali di calcio

di Marco Mucciarelli 30 giugno 2012

In quanti bisogna saltare per provocare un terremoto?

Dopo Italia-Germania di giovedì sera Luca Lombroso segnalava un terremoto registrato da INGV più o meno in concomitanza con la fine della partita, scherzando sul fatto che fosse stato causato dai salti dei tifosi. Ma quante persone devono saltare insieme per simulare un terremoto?

Il primo esperimento nel 2001

La questione è stata presa seriamente in passato: nel 2001 un esperimento a livello nazionale (Giant Jump) è stato programmato nel Regno Unito. Un milione di studenti hanno preso parte ad un salto in simultanea ad un tempo fissato. Le registrazioni sismografiche hanno mostrato che il moto era notevole all’interno degli edifici (scuole, musei), dove l’esperimento ha avuto luogo, ma si è attenuato velocemente, senza lasciare tracce alle stazioni sisimiche lontane. La mancanza di sincronicità e la rapida attenuazione delle onde in alta frequenza sembravano rendere impossibile la generazione di un terremoto “per salto simultaneo”

L’esperimento perfetto (e fortuito) del 2006

Nel 2006 si è verificato fortuitamente l’esperimento perfetto: la finale dei Mondiali in Germania tra Italia e Francia. Tutti erano immobili nel momento in cui Grosso ha calciato il rigore decisivo, e milioni di televisori hanno sincronizzato il salto di tutti i tifosi italiani. Serviva solo una stazione sismica professionale in un area tranquilla all’interno di una città. La stazione a larga banda BA-PZUN all’interno del campus dell’Università della Basilicata era perfetta, ed infatti ha registrato il “calciomoto”, come si vede dalla figura qui sotto:


Le conseguenze del terremoto dei mondiali

La registrazione del “terremoto dei mondiali” è diventata parte di un documentario della TV tedesca, dove è montata molto bene mentre scorre in parallelo alle immagini della partita e dei tifosi.


Nel 2008 è diventata il manifesto di una mostra su arte e calcio organizzata a Zurigo per i campionati europei di quell’anno. 





Ne parla anche Paolo Rumiz nel suo reportage a puntate per Repubblica “L’Italia Sottosopra” (a proposito, una ottima lettura da consigliare a tutti per mantenere la memoria dei terremoti passati, vedi il pezzo sui terremoti nel Ferrarese)
Io ne ho scritto (più o meno seriamente) in un articolo pubblicato sulla rivista della Società Sismologica Americana. Nel presentare quel numero della rivista, l’editore menzionava l’articolo dicendo “Sono particolarmente felice della rubrica Earthquake Lites in questo numero, nonostante il perdono che dovremmo implorare dai francofili tra noi.” Perchè il perdono dei francofili? Perchè l’articolo si chiudeva con una presa in giro di alcuni colleghi francesi che sostenevano la tesi di come certe misure sismiche venissero falsate da persone che camminavano o saltavano vicino ai sensori, smentita dall’analisi della registrazione del “calciomoto”.

Una goliardata

Per celebrare il tutto con una degna goliardata, gli ignari colleghi francesi mi offrirono una occasione d’oro: il loro capo mi propose di presiedere una sessione al convegno europeo di sismologia ed ingegeria sismica che nel 2006 si teneva a Ginevra. Ho accettato al volo e anzichè con la giacca e cravatta d’ordinanza mi sono presentato con la maglietta qui sotto:

Le risate di qualche centinaio di colleghi e la faccia basita del collega francese sono state soddisfazioni impagabili.

E per gli europei, com’è andata?

A proposito, la semifinale Italia-Germania ha prodotto solo un aumento del rumore di fondo dopo la conclusione, ma non c’è stato nessun salto sincronizzato sufficiente a generare un calciomoto.

L'articolo originale lo trovi sul sito di terremoti, sismologia ed altre sciocchezze

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