Pubblicato in: Clima

La nube islandese potrebbe raffreddare il Pianeta

di luca.pistolesi 19 aprile 2010
La nube islandese

La nube islandese

La nube islandese potrebbe influire sul riscaldamento globale, rallentandolo. E’ quanto sostiene l’Enea, l’Ente Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha rilasciato su questo argomento una nota ufficiale.

Secondo l’Enea, la nube di gas e ceneri prodotta dal vulcano islandese, che sta bloccando ormai da due giorni il traffico aereo su buona parte dell’Europa, agirà in due direzioni opposte sul clima. In primo luogo, la grande quantità di CO2 emessa dal vulcano potrebbe peggiorare l’effetto serra, contribuendo al riscaldamento globale.

D’altro canto, però, “l’effetto di gran lunga più rilevante è quello dovuto alle polveri“, dice il comunicato dell’Enea. “A seconda della consistenza e del tipo di eruzione, la nube vulcanica – continua l’Enea – forma uno strato di polveri che può arrivare a rivestire tutta l’atmosfera terrestre. Questo strato funziona da schermo e da specchio per la radiazione solare provocando un importante riscaldamento della stratosfera (sopra la nube) e un raffreddamento dei bassi strati dell’atmosfera (sotto la nube).  Le conseguenze di un’eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell’interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante  i due anni successivi all’evento”.

Nonostante siano dunque necessari almeno due anni per valutare compiutamente gli effetti della nube sul clima, l’Enea cita dei dei precedenti: “l’eruzione dell’aprile 1815  del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate. In ogni caso, l’Enea assicura che qualsiasi effetto “è da considerarsi temporaneo e non permanente”.

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