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Guerrilla Gardening, il giardinaggio contro il degrado cittadino

di linda 19 marzo 2009

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Il giardinaggio a volte può prendere anche una valenza politica e diventare uno strumento per rendere più verdi e vivibili le nostre grigie città. Questo forma insolita e ‘rivoluzionaria’  di giardinaggio si chiama Guerrilla Gardening ed è stata inventata a New York nel 1973 da Liz Christy. Lo scopo di questo tipo di giardinaggio è quello di riportare spazi urbani aridi ed inospitali al loro stato naturale o, comunque, donargli nuova vita piantando fiori e piante.

Gli attivisti della Guerrilla Gardening si riappropriano di terre abbandonate o di intercapedini cittadine, come spartitraffico o desolate aiuole. Quasi sempre le loro azioni, del tutto pacifiche, si concentrano nelle ore notturne. Altri Gardeners, invece, compiono le loro azioni alla luce del giorno, a volte coinvolgendo anche le comunità locali. Per lo più  si tratta di ambientalisti o di gruppo legati alla Critical Mass, stanchi di vedere una città grigia e desolante, sopraffatta dal cemento. Dopo avere identificato una zona, studiato attentamente il terreno ed essersi consultati attraverso Internet, i Gardeners, armati di vanga e badili compiono la loro missione.

Dopo essersi affermato all’estero il Guerrilla Gardening sta prendendo piede anche nel nostro paese. Tanti sono i gruppi, come ad esempio quello dei Badili Badola, che stanno nascendo spontaneamente. Se si vogliono avere maggiori informazioni su questa pratica di ‘resistenza’ al degrado si può visitare il sito www.guerrillagardening.it che raccoglie le esperienze dei vari gruppi sparsi per l’Italia.

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