Pubblicato in: Normativa

Spiagge ai privati, il WWF: “90 anni per cementificare”

di luca.pistolesi 13 maggio 2011

By Giuseppe Bonaccorso

La decisione del governo di concedere agli stabilimenti balneari il diritto di superficie per 90 anni ha fatto imbestialire le opposizioni e il mondo ambientalista, guidato da WWF e Legambiente. Il provvedimento, inserito nell’ennesimo Decreto Sviluppo, punta a facilitare gli investimenti nel settore dell’accoglienza turistica, garantendo agli stabilimenti (nuovi e vecchi) lunghi, lunghissimi tempi di ammortizzamento.

Tuttavia, come spiega benissimo il WWF, gli stabilimenti attuali, grazie alle leggi precedenti che hanno già previsto una proroga ventennale, sono in larghissima maggioranza garantiti fino al 2035: un lasso di tempo in cui è ragionevole pensare che qualsiasi investimento possa rientrare. Gli unici investimenti a respiro ancora più lungo sono quelli immobiliari di grande calibro: il decreto del governo avrà dunque l’effetto di aumentare a dismisura il numero e l’invasività degli stabilimenti, che saranno sempre più tarati sul “modello omnicomprensivo”, con inclusi centri benessere, palestre, sale giochi, ristoranti ecc.

Sempre il WWF spiega come il decreto sia stato “cucito su misura” sulle direttive dell’Assobalneari. Difatti, sarebbe una semplice trascrizione in legge delle richieste avanzate con un documento qualche anno fa.

3 risposte a “Spiagge ai privati, il WWF: “90 anni per cementificare””

  1. Giovanni Sonego ha detto:

    Una bella porcata, ma mi pare di aver letto che è già stato ridotto a 20 anni il limite di tempo (che comunque non è poco).

    Probablimente e’ la solita strategia.
    Volevano portarlo a 20 anni, ma non sarebbe mai passata.

    Allora l’hanno portato a 90, cosi’ quando, in sull’ondata di preteste, l’hanno portato a 20, a tutti è sembrato quasi un buon risultato.

  2. luca.pistolesi ha detto:

    D’accordo con te Giovanni. E’ stato un coup de théâtre buono a ottenere quello che volevano fin dall’inizio, che non sono tanto i 20 anni, quanto il diritto di superficie.

    Come spiega il WWF, il diritto di superficie separa la proprietà degli immobili da quella del terreno. Finora gli stabilimenti, anche se costruiti da privati, erano di proprietà del demanio. Con il diritto di superficie invece la proprietà degli immobili passa ai privati: se lo Stato, a concessione scaduta, vorrà riprendersi gli stabilimenti dovrà comprarli.

  3. Anonimo ha detto:

    Non dico che quello di cui state parlando non sia giusto, dico solo che la realtà non è quella di cui voi state parlando. e oltre a questo, vi domando: secondo voi è giusto che chi ha investito un’intera vita nello stabilimento balneare, garantito per legge dallo stato, di punto in bianco si ritrovi scippato di ogni cosa ?(per molti lo stabilimento balneare non è solo il luogo di lavoro, unica fonte di sostentamento, ma anche la casa: che fareste voi se un giorno venissero a dirvi che casa vostra non è più vostra ma dello stato e che quindi avete 5 anni di tempo per fare i bagagli e andarvene, e contemporaneamente venite anche licenziati, quindi siete senza lavoro? se avete il mutuo da pagare, continuate pure a pagarlo, come non è affare dello stato..)pensate che tutto questo sia giusto? io credo proprio di no..