Incentivi fonti rinnovabili 2011: cosa cambia dopo il decreto Romani

di luca.pistolesi 4 marzo 2011

Cambia la legislazione in fatto di incentivi per le fonti rinnovabili. Con il decreto Romani licenziato dal Consiglio dei Ministri, il governo ha modificato il meccanismo di concessione degli incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici e non solo. Secondo quanto riportato da Adnkronos, Romani ha spiegato che “c’era il rischio che l’obiettivo, fissato al 2020, potesse essere raggiunto ben prima del 2013. Per questo ci siamo mossi per tempo, stabilendo che il nuovo regime parta dal prossimo giugno”. In pratica, la rapida riconversione verso le fonti rinnovabili è considerata “un rischio” dal governo.

L’attuale sistema di incentivi, che aveva fatto da volano per un settore fondamentale nell’economia del Paese, viene sospeso a partire dal prossimo giugno. Soltanto gli impianti che saranno collegati alla rete entro il 31 maggio potranno beneficiare degli attuali incentivi. Dopo quella data, invece, entreranno in vigore le nuove tariffazioni, che il governo si è riservato di definire entro aprile.

Dal decreto è per ora scomparso il temuto limite degli 8 Ggw annui incentivabili, che avrebbe posto la pietra tombale su tantissime imprese del settore. Tuttavia, per valutare la portata limitativa di questo decreto è necessario attendere la fine di aprile.

Fa discutere anche la decisione di limitare l’utilizzo di suolo agricolo per la costruzione di impianti fotovoltaici. Per ottenere gli incentivi, non dovranno occupare più del 10% del suolo disponibile e non dovranno produrre più di 1 Mgw: vuol dire che per produrre 1 Mgw e usufruire degli incentivi sarà necessario avere a dispozione 30 ettari di terreno.

Inoltre, come fa notare Legambiente, “per eolico, biomasse e idroelettrico la situazione è ancora più grave, visto che è prevista l’introduzione di un fallimentare sistema di aste al ribasso, che in passato ha già dato risultati scadenti, e solo a uno sconto sul taglio retroattivo agli incentivi, passato dal 30 al 22%”. “Le rinnovabili rappresentano una scelta strategica per l’Unione Europea – prosegue la nota di Legambiente – con obiettivi vincolanti e puntuali verifiche dello sviluppo nei diversi Stati. Questo decreto va in direzione opposta, toglie certezze agli investitori ed è contro l’interesse dei cittadini italiani e del Paese”.

30 risposte a “Incentivi fonti rinnovabili 2011: cosa cambia dopo il decreto Romani”

  1. marcello ha detto:

    Solito sistema all’italiana prima i politici ti danno la possibilità di fare quello che comunque è lecito fare poi quando si accorgono che si sta “magnando” più di un centesimo di quanto fanno loro, allora ti tolgono le agevolazioni.
    E’ ora di finirla: la casta ci sta attaccata come un mastino alle mutande, non volglio dire di fare come in Libia, ma occorrerebbe farli cagare un pò in mano a questi politici del menga!

  2. vincenzo ha detto:

    Cose dell’altro mondo: sono dei grandissimi bas….; gli incentivi si possono adeguare su base europea e la questione e’ chiusa altrimenti sotto vuol dire che c’e’ dell’altro; ma dal ministro impiegato di Mediaset uno che cosa si puo’ aspettare;
    L’unica cosa sicura e’ che chi doveva iniziare come me la costruzione di un impianto da collegarsi dopo maggio non sa piu’ come comportarsi e di fatto e’ impossibilitato a procedere; l’abbassamento degli incentivi era stato gia’ deciso col nuovo conto energia e portava gia’ per quest’anno un abbattimento del 18%; Ribadisco che non si tratta di una questione solo di incentivi ma della volonta di bloccare il settore; Probabilmente ai piduisti capitalisti non fa piacere la circostanza per la quale oggi con le fonti rinnovabili chiunque ha la possibilità di ottenere un utile grande o piccolo che sia oltre alla produzione di energia veramente pulita (mi riferisco solo ad eolico fotovoltaico geotermico non a bruciatori di qualsiasi tipo);

  3. Maurizio ha detto:

    COME AL SOLITO, L’EUROPA VA IN UNA DIREZIONE, IL MONDO VA IN UNA DIREZIONE E L’ITALIA VA NELLA DIREZION TOTALMENTE OPPOSTA !!!
    DI COSA VOGLIAMO PARLARE??
    DI UN GOVERNO CHE SPINGE PER IL NUCLEARE ED ALLO STESSO TEMPO INCENTIVA LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI??? NAAAAAA… SAREBBE CONTRADDITTORIO E IL NOSTRO GOVERNO E’ MAESTRO DI “COERENZA”, NO?!
    VOGLIAMO PARLARE DI UN GOVERNO CHE SPINGE PER LA RIPRESA ECONOMICA E PER LA RINASCITA DELLA PICCOLA IMPRESA E POI GLI TAGLIA LE GAMBE COME QUESTA ACCENNA A RIALZARE UN PO’ LA TESTA???? NAAAAAA…. SAREBBE POCO ETICO, VISTE LA LOTTA AL MONOPOLI CHE IL NOSTRO GOVERNO STA FACENDO…. AH, MI DICONO CHE NON LA STA FACENDO, SCUSATE!!!
    ALLORA DI CHE VOGLIAMO PARLARE??
    … BE’, IN QUESTO REGIME DITTARIOLE IN CUI VIVIAMO, MI SENTO DI AFFERMARE CHE MUSSOLINI O STALIN AVREBBERO AVUTO PIU’ STILE E PIU’ COERENZA NELL’ATTUARLO!!

    P.S. DIMENTICAVO, QUESTA SETTIMANA AVREI DOVUTO FIRMARE PER FARE L’IMPIATO FOTOVOLTAICO A CASA MIA, NATURALMENTE BLOCCO TUTTO IN QUANTO, SEBBENE REALIZZABILE PRIMA DEL 31 MAGGIO, CHI MI ASSICURA CHE IL GOVERNO NON BLOCCHI A POSTERIORI GLI INCENTIVI ED IO MI TROVERO’ A PAGARE IL MUTUO SENZA IL CONTRIBUTO GSE MAGARI TRA DUE ANNI???

  4. gluca ha detto:

    PENSATE CHE BELLO, VISTO IL GRAN MOVIMENTO DI LAVORO CHE MI SI ERA PRESENTATO IO E IL MIO SOCIO ABBIAMO APERTO UNA SRL PER REALIZZARE TUTTI QUESTI LAVORI… APERTA VENERDI’ IN MATTINATA E VENERDI’ POMERIGGIO PRONTA DA CHIUDERE….GRAZIE SILVIO….E NEL FRATTEMPO GASOLIO-BENZINA E METANO SALGONO GRAZIE MINISTRO ROMANI

  5. Grampasso ha detto:

    E l’opposizione muta… povera Italia

  6. ALESSIO ha detto:

    Accidenti, anche io pensavo al ftv… e adesso? INCREDIBILE, MENTRE IN GERMANIA DECIDONO DI AUMENTARE DEL 30% LE FONTI RINNOVABILI, CON UN PIL SUPERIORE AL 2% QUI IN ITALIA PIL 0,000 CRESCITA ZERO ANZI SI RITORNA INDIETRO E VOGLIONO RAGGIUNGERE IL 25% DA ENERGIA DA NUCLEARE.

  7. emanuele ha detto:

    CERCO DISPERATO SULL’ORLO DEL FALLIMENTO DISPOSTO A TRASFORMARSI IN “UOMO BOMBA”.
    OFFRO ASSICURAZIONE SULLA VITA A FAVORE DEI PROPRI FAMILIARI ED UN INGRESSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI O AL SENATO (A SCELTA).

    … P.S. CI AGGIUNGO PURE UNA FORNITURA DI 1000 STATUETTE DEL DUOMO DI MILANO!!!

  8. emanuele ha detto:

    chiaramente è una provocazione… ma visto quello che sta succedendo nei paesi dove “il governo”, se così lo possiamo definire, supera i limiti della sopportazione, io non ci riderei più di tanto.

    consiglio, a chi stà al governo, di valutare con cura i rischi del suo operato.

  9. Lorenzo Di Sario ha detto:

    Trovo sconcertante commentare quanto accade in questa nazione. Si stravolgono le regole che disciplinano questo settore proprio nel momento in cui cittadini, banche e ditte installatrici hanno investito milioni e milioni di euro.Si perderanno almeno 250000 posti di lavoro.Mii dispiace molto dirlo, ma facciamo pena, questa sara’ una nazione che non rialzera’ mai piu0 la testa e il tutto grazie a chi ci amministra di destra e di sinistra.

  10. ROBERTO GRAVINESE ha detto:

    BUONA SERA A TUTTI

    MA DI COSA CI MERAVIGLIAMO, VIVIAMO IN UNA MAGNIFICA NAZIONE, GOVERNATA DA PERSONE CHE IL PIU’ PULITO HA LA LEBBRA,E NON STO’ ASSOLUTAMENTE SCHERZANDO,HO MOGLIE E 4 FIGLI CHE PER CAUSA DEL PRIMO romani DI TURNO,MI SONO TROVATO NEI GIORNI SCORSI A CHIUDERE IL PRIMO UFFICIO DI PROGETTAZIONE,ADESSO ATTENDO IL PROSIMO PASSO, PER CHIUDERE IL 2.MA TERREI A PRECISARE CHE IL SIGN romani E’ ABITUATO PROFESSIONALMENTE A FALLIMENTI PERSONALI,NON VORREI CHE PER INVIDIA VOGLIA FAR FALLIRE BUONA PARTE DI ADDETTI DEL ENERGIE RINNOVABILI

    PENSATE CHE VI HO ANCHE VOTATO IN PASSATO

    berlusconi e romani siete fatti l’un per l’altro,CONSIGLIEREI DI VERGOGNARVI

    ROBERTO GRAVINESE

  11. ROBERTO GRAVINESE ha detto:

    NON RIUSCIRETE MAI A REALIZZARE IL NUCLEARE, PERCHE’ LA GIURIA POPOLARE VI SPAZZERA’ VIA DALLA SCENA POLITICA PER SEMPRE, QUESTA VOLTA AVETE INTACCATO INTERESSI DI PERSONE CHE LAVORANO PER DAR DA VIVERE A FAMIGLIA E COLLABORATORI AUSPICO CHE PRESTO SI POSSA RITORNARE AL VOTO

    PS berlusconi prendera’ una castagnata talmente sonora che e’ l’unico modo per fargli capire a quante persone,lavoratori’ ha fatto del male

    ahhhh dimentcavo forse perche’ non mi chiamo ruby…….pero’mi chiamo robi

    roberto gravinese

  12. Fabrizio ha detto:

    Il Governo decide, l’Opposizione muta.

    SCHIFO Bipartisan!

  13. Renzo ha detto:

    Fantastico!!!
    Ho installato un impianto fotovoltaico da 2 anni e nel 2010 ho prodotto quello che serviva alla mia famiglia e 2.500 kw che ho immesso nella rete.
    Se anche le altre 23 milioni di famiglie italiane facessero la stessa cosa, i consumi personali degli italiani sarebbero “autoprodotte” dal sole con consumo di combustibili fossili pari a 0.
    Che interesse hanno Romani & C per bloccare questa possibile indipendenza dal petrolio dell’italia??
    Qualcuno ha risposte efficaci??
    Renzo

    • giovanni ha detto:

      Sinceramente non conosco gli interesse di Romani e C.
      Ma stando a quanto rivela l’Espresso (che ha spulciato ben bene i cablogrammi di Wikileaks) pare che molto spesso l’intresse privato dei nostri governanti prenda il sopravvento sugli interessi della collettività. Leggi l’articolo “All’Italia mazzette sull’atomo“, per saperne di più

  14. Carmy ha detto:

    Ennesima vergogna del governo Berlusconi…ma stavolta l’hai fatta davvero grossa.
    Sei una vergogna, un insulto per le italiane e gli italiani.
    Mi vergogno profondamente di essere rappresentata da un essere così meschino!!!Stavolta hai fatto male i tuoi conti…troppe porcate stai collezionando…saranno stati coglioni gli italiani che ti hanno dato il potere ma non a tal punto da non ricacciarti nell’inferno da cui sei venuto e dove meriti di stare!!!

  15. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    CARI AMICI MI PERMETTO DI PUBBLICARE UNA RELAZIONE SULL’ECO-MOSTRO NUCLEARE,CREDO CHE L’AMMAZZA RINNOVABILI LO SI DEBBA A LUI,MA SONO CERTO CHE NON RIUSCIRANNO MAI A REALIZZARLO,PERCHE’ CREDO CHE TUTTO IL DENARO DEL MONDO NON RIPAGHEREBBE MAI EVENTUALI DISASTRI ANNUNCIATI NELLA NOSTRA MAGNIFICA POPOLAZIONE ITALIANA

  16. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Il Nucleare

    Cari amici, in questi giorni, attraverso i media e giornali , si parla sempre di più del nucleare (catastrofe Giappone).
    Ne sento di tutti i colori, espressioni che si delineano in base al colore politico e a conoscenze tecniche non
    appropriate.

    Mi sono sentito in dovere di scrivere , con parole semplici, queste pagine web, con il solo scopo di chiarire tecnicamente e finanziariamente il rapporto che sussite tra le scelte , inappropriate, che il nostro governo ha indirizzato per il fabbisogno energetico, presente e futuro, del nostro paese e lo scellerato Decreto 3 Marzo 2011 che blocca lo sviluppo di un settore quali le rinnovabili

    I miei pensieri potrebbero essere di parte, in quanto operatore del settore fotovoltaico, ma ho analizzato il tutto in base alle mie conoscenze tecniche e consultandomi con colleghi che operano nel settore nucleare.

    Le domande che ognuno di noi si pone, per avere un’idea chiara sul nucleare e avere la certezza di contribuire attivamente , con propria scelta al di fuori del colore politico, alla decisione del futuro della nostra terra e dei nostri figli, votando un referendum che il governo è convinto di non raggiungere il quorum per la validità dello stesso.

  17. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    New Energy Group
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    Come funziona una centrale nucleare

    La fissione
    Ma come funziona una centrale nucleare? In breve, una centrale nucleare funziona in modo simile a una centrale termo-elettrica, con la differenza che il vapore necessario a far muovere le turbine viene prodotto nel reattore. All’interno del reattore avviene la fissione nucleare controllata, cioè atomi radioattivi grandi – come l’uranio arricchito o il plutonio, si dividono in altri più piccoli sprigionando energia. Con il calore sprigionato dalla fissione, l’acqua liquida ad alta pressione che passa all’interno del reattore – che ha spesso anche la funzione di refrigerante – si trasforma in vapore . Questo viene quindi inviato verso le turbine, che solitamente sono diverse (divise in alta, media e bassa pressione), le quali sono collegate all’alternatore producendo così energia elettrica.

    Il calore
    Ora, i problemi di una centrale stanno proprio nella grande quantità di calore che viene sprigionato dalla fissione dei nuclei radioattivi. Vengono impiegati vari sistemi di controllo e refrigeranti così da mantenere una temperatura accettabile all’interno del nocciolo: tipicamente qualche centinaio di gradi centigradi. Perché il sistema funzioni sono necessarie alcune condizioni. Occorre una certa quantità di nuclei che simultaneamente si fissionino, in modo da mantenere la reazione a catena per produrre energia con continuità, e contemporaneamente occorre gestire il processo in modo che l’energia sprigionata non sia eccessiva rispetto a quella che l’acqua sottrae evaporando.

    Il nocciolo
    La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere schematicamente: un fornello, detto nocciolo, nel quale si sviluppi la reazione a catena; un efficientissimo sistema di estrazione del calore (raffreddamento) dal nocciolo; una schermatura molto importante per fermare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione; sistemi di regolazione del processo. Diventano per questo fondamentali le barre di controllo (in genere leghe di argento, cadmio e indio o carburi di boro) che vengono inserite nel nocciolo. Queste vengono calate ad altezza variabile tra le varie barre di combustibile,per rallentare o accelerare la fissione e quindi regolare la potenza del reattore. È inoltre costantemente presente un elemento moderatore, spesso anche con funzione di refrigerante, che rallenta i neutroni in modo che abbiano la velocità corretta per la fissione.

  18. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Quanto uranio c’è sul nostro pianeta

    Le centrali nucleari per produrre energia hanno bisogno di combustibile, l’URANIO.
    Ma quanto Uranio c’è sulla Terra ? In natura si trova pressoché ovunque, compreso
    nell’acqua.

    Nonostante ciò dal 2001 il prezzo dell’uranio è decuplicato, da 7 dollari la
    libbra a più di 75 nel 2007. Questo massiccio aumento di prezzo riflette l’incertezza
    che circonda la sua produzione. L’altro picco storico risale alla fine degli anni ’70
    quando la richiesta di questo metallo è aumentata per scopi militari, raggiungendo
    i 43 dollari per una libbra.

    Sappiamo, però, che il mercato è estremamente volatile e bisogna passare ai fatti per capire davvero quanto uranio sia ancora disponibile.

    Attualmente, non solo non vengono più scoperti grossi giacimenti di uranio, ma i giacimenti già scoperti non vengono pienamente sfruttati perché non conviene economicamente. I costi sarebbero troppo elevati.
    Di conseguenza, la progressiva mancanza di uranio comincerà a farsi sentire tra il 2015 ed il 2025, quando le centrali nucleari produrranno meno energia fino a fermarsi del tutto.” Attualmente molte centrali vengono alimentate dal combustibile ricavato dallo smantellamento delle armi nucleari…ed è quanto dire.

    Non ci sono quindi molte speranze di trovare nuovi giacimenti, ma essendo un minerale presente ovunque, l’uranio è virtualmente estraibile anche da altre fonti, compresa l’acqua. Nel mare, per esempio, sono disciolti ben 4 miliardi di tonnellate di uranio naturale, quanto basterebbe per rifornire le centrali nucleari attuali per 60.000 anni, ma non è minerale estraibile. Un esempio? “La centrale nucleare di Leibstadt in Svizzera utilizza ogni anno 155 tonnellate di uranio, il volume d’acqua di mare che servirebbe per estrarlo corrisponde a 52 miliardi di metri cubi, ovvero due terzi del lago di Ginevra.

    Solo per pompare una tale quantità di acqua occorrerebbe tutta l’energia prodotta da quella centrale”.Si comprende bene quindi che aprire nuove centrali è un errore sia politico che economico.
    Uno recentissimo studio ha dimostrato che investendo nelle energie rinnovabili e in politiche di risparmio energetico lo stesso importo necessario per la costruzione di una nuova centrale nucleare,circa 3 miliardi di euro, si arriverebbe a produrre il doppio di energia elettrica.
    Alcune di queste ultime considerazioni sono di Ecologie Libérale, partito svizzero di centrodestra…e non dei soliti detrattori di “sinistra”.

  19. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Quanto inquina una centrale nucleare? come si pensa di risolvere il problema dei rifiuti radioattivi?

    L’eventuale impatto ambientale prodotto da una centrale nucleare può derivare principalmente dalla gestione dei rifiuti radioattivi. L’emissione di radioattività nell’ambiente circostante durante il normale funzionamento di un impianto nucleare è irrilevante, in quanto inferiore al fondo naturale e non esistono emissioni di altra natura.?
    Per dare la dimensione del problema dei rifiuti radioattivi, ogni anno vengono prodotti circa 40.000 m3 di rifiuti radioattivi (90 cm3 per persona) nell’Unione Europea a 25, dove l’energia nucleare contribuisce per più del 30% del fabbisogno complessivo di energia elettrica. La maggior parte di questi (circa 36.000 m3 per anno) sono rifiuti a bassa e media attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nel giro di qualche secolo.

    La quantità rimanente (circa 4.000 m3 per anno) è rappresentata da rifiuti ad alta attività e lunga vita, la cui radioattività impiega da migliaia a centinaia di migliaia di anni per decadere a valori trascurabili.

    Per l’isolamento di questi rifiuti in un lasso di tempo così ampio è necessario ricorrere a barriere naturali, come le formazioni geologiche ad elevata profondità (600-800 metri e oltre), che devono presentare adeguate caratteristiche di stabilità ed impermeabilità, in grado di assicurare l’isolamento del rifiuto dalla biosfera per periodi paragonabili all’età del giacimento, solitamente milioni di anni. Presentano queste caratteristiche i giacimenti salini e argillosi e alcuni tipi di rocce granitiche.

    Nell’Unione Europea si discute da tempo della possibilità di individuare un sito geologico comune, ma il discorso è ancora a uno stadio preliminare per motivi prevalentemente di consenso pubblico e di policy degli Stati Membri. Considerato il volume limitato di rifiuti ad alta attività e lunga vita, questa è la soluzione che molti Paesi europei considerano praticabile.

    Nei vari Programmi Quadro Euratom la Commissione Europea ha previsto fondi ingenti per i programmi di ricerca comunitari per lo smaltimento geologico e per i programmi su “Partitioning” e “Transmutation”, che hanno l’obiettivo, tra l’altro, di minimizzare drasticamente la produzione di rifiuti ad alta attività nei sistemi nucleari di futura generazione (Generation IV e Accelerator Driven System).

    Occorre paragonare la quantità di rifiuti prodotti dal nucleare con quella prodotta da altre fonti energetiche (ad esclusione l’energia rinnovabile).

    Tenendo conto dei rifiuti radioattivi di bassa, media e alta attività, il nucleare produce circa 0,055 cm3 di rifiuti radioattivi per kWh contro, ad esempio, 0,18 kg di rifiuti solidi non radioattivi per kWh prodotto da carbone o lignite (questo il valore medio ma in alcuni Paesi si arriva anche a 0,25 kg/kWh e oltre).
    Altri dati significativi sono i seguenti, riferiti ai volumi di rifiuti annuali nell’Unione Europea

    Rifiuti industriali: 1000 milioni di m3?
    Rifiuti industriali tossici: 10 milioni di m3?
    Rifiuti radioattivi (totale): 40 mila m3?
    Rifiuti radioattivi ad alta attività: 4 mila m3.

  20. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Quanto costa una centrale nucleare e quanto tempo per relizzarla?

    <<<Individuazione siti per realizzazione Centrali Nucleare
    Quanto costa costruire una centrale nucleare?
    Il costo medio attuale di una centrale nucleare è di circa 2500-3000 Euro/kW elettrico installato, ovvero il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe elettrico è di circa 3 miliardi di Euro. Il costo dell’EPR da 1600 MW elettrico (il reattore europeo di III Generazione fornito dalla franco-tedesca Areva) viene valutato attualmente, nei paesi occidentali, da 4 a 4,5 miliardi di euro.

    Quanto tempo è necessario per realizzare una centrale nucleare?
    Gli attuali reattori di III Generazione (AP1000 Westinghouse, EPR Areva) hanno un tempo di costruzione di circa 50 mesi. Ma va tenuto conto che prima della costruzione è necessario acquisire alcune autorizzazioni sia per il sito sia per la costruzione e la messa in funzione esercizio dell’impianto. Questi tempi definiti dipendono dalle legislazioni e regolamenti nazionali per cui ci si può riferire a casi concreti recenti, quali quello finlandese, quello britannico e, infine, proprio quello italiano. In Finlandia il processo decisionale per la realizzazione di un nuovo impianto nucleare implica sei successivi stadi, che vanno dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la costruzione ed esercizio dell’impianto al rilascio di una licenza di esercizio da parte del Governo. Nel caso dell’impianto EPR di Olkiluoto 3, l’iter è iniziato nel 1998 con il lancio della VIA da parte delle utility interessate (a quel tempo erano ancora in ballo due possibili siti), ha attraversato il suo culmine con l’approvazione della nuova centrale da parte del Governo finlandese nel maggio del 2002 (la licenza alla costruzione è stata poi rilasciata nel 2005) e si concluderà nel 2011-2012 con la messa in funzione dell’impianto: complessivamente 13-14 anni, ma l’impianto sconta il fatto di essere il First-of-a-Kind, cioè il primo impianto EPR mai costruito al mondo. Il governo britannico, ad inizio 2008, ha annunciato la costruzione di 8 centrali nucleari di III Generazione, fra cui l’EPR già più volte menzionato. Il target di EDF è di mettere in rete il primo impianto EPR britannico nel 2017-2018. Infine, il nuovo programma nucleare italiano avviato con l’approvazione della legge 99 del 23 luglio 2009 riguardante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e con il relativo Decreto attuativo dell’art. 25 della medesima legge approvato nel 2010, prevede la messa in rete della prima centrale nucleare di III generazione all’orizzonte del 2020.

  21. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    L’imbroglio nucleare, una lotta lunga mezzo secolo!

    Appartengo a una generazione cresciuta con il mito del progresso e del nucleare. La speranza di una energia a basso costo, “facile” e non legata alla finitezza delle risorse tradizionali: il carbone, il petrolio. A scuola, alle elementari, la maestra con il supporto dei sussidiari dell’epoca, ci dicevano di come una nave, grazie a un propulsore nucleare, avrebbe potuto navigare per mesi senza essere costretta a fermarsi per fare rifornimento.
    C’erano già i primi prototipi statunitensi. E i sommergibili già utilizzavano i motori nucleari per andare sotto i ghiacci del Polo Nord. L’informazione che non veniva detta a scuola dalle nostre maestre distratte era che c’era stata Hiroshima e Nagasaki, e che tutto il mondo viveva nel terrore della Guerra Fredda, con i missili nucleari pronti a partire e a distruggere tutto.

    Le potenze nucleari facevano gli “esperimenti” a cielo aperto, con le ricadute radioattive su tutto il globo. Negli anni Cinquanta gli americani sperimentavano sulle popolazioni civili rilasciando dosi di materiale radioattivo nell’acqua: ma questo l’avremmo saputo solo negli anni Novanta quando sarebbero stati desecretati i soliti “documenti segreti” di CIA e FBI.

    Alla fine degli anni Sessanta il movimento pacifista era antinucleare, contro l’impiego del nucleare negli armamenti. Le potenze nucleari cominciavano a nascondere lo sviluppo delle loro armi facendo diventare gli esperimenti “sotterranei”. Sudafrica e Israele iniziavano i loro programmi nucleari ma senza dirlo in giro. Insomma, la faccedna nucleare cominciava a essere vista come una faccenda sporca. Sui libri di scuola spuntava Nagasaki e Hiroshima, si cominciavano a vedere le foto di quegli orrori.

    L’infatuazione industrialista nei confronti dell’uso civile dell’energia nuclare domina per tutti gli anni Sessanta e Settanta. Noi, negli anni Settanta, eravamo contro il nucleare civile perché:

    la tecnologia ingegneristica non era sicura;

    era un’energia troppo costosa. Pensavamo si dovessero impiegare meglio risorse e tempo per lo sviluppo di energie alternative e riciclabili;

    era una tecnologia militare, che presupponeva una militarizzazione dei territori: per controllare e rendere sicure le centrali i territori dovevano essere sorvegliati giorno e notte;

    c’era il problema delle scorie. Già sapevamo, e lo dicevamo: non esistono sistemi per rendere sicure le scorie nucleari, per garantire la sicurezza dei siti nei millenni che ci vogliono perché le scorie la smettano di uccidere.

    L’Italia intanto si dotava delle prime centrali sperimentali. C’era da una parte la voglia di restare al “passo con i tempi”, far vedere che il paese era industriale e “evoluto”. Fanfani e le autostrade. Il dibattito a sinistra era diviso tra chi vedeva il nucleare come progresso, parte del mito industrialista.
    Felice Ippoliti era uno di questi. Altri cominciavano a fare discorsi diversi, che sarebbero presto confluiti nelle istanze ecologiste e ambientaliste. Marcello Cini, il gruppo di scienziati attivi attorno alla rivista “Sapere”.

    La crisi energetica petrolifera della metà degli annni Settanta diede l’alibi ai governi centrali di imporre il nucleare. L’Italia cominciò a produrre energia nucleare, i piani prevedevano una sempre maggiore quota di energia prodotta con questo sistema. Noi dicevamo:

    l’Italia non ha miniere di uranio. Il nucleare non elimina la dipendenza del nostro paese dall’estero. Anzi.

    costruire centrali nucleari è troppo costoso. Sono cattedrali nel deserto, instabili dal punto di vista tecnologico. Le risorse destinate a queste centrali potrebbero essere destinate meglio per migliorare le tecnologie d’uso dell’energia: motori più efficenti, mezzi di trasmissione dell’energia che non perdano per strada il 50% dell’energia elettrica immessa.

    Quando si è verificato il collasso a Chernobyl nessuno in Italia poteva dire: questa cosa non lo sapevamo, nessuno ci avevama mai detto che il nucleare è questo.
    L’attività del movimento antinuclarista è stata continua per tutti gli anni Settanta e Ottanta, anche contro l’indifferenza di dirigenti della sinistra di allora. No nukes era un impegno categorico. Un film come “The day after” aveva messo davanti agli occhi di tutti l’incubo di una generazione che viveva nel terrore atomico.

    Dopo Chernobyl, immense regioni europee contaminate. Le radiazioni che sono arrivate fino a noi (“non mangiate verdura fresca, è contaminata!”). Un referendum che abbiamo voluto, in cui ci siamo impegnati e che abbiamo vinto.

    Poi, dopo un periodo di silenzio, i nuclearisti sono ripartiti. Gli USA avevano scelto di non costruire più centrali nucleari nei loro territori, ma le loro multinazionali continuano a costruirne fuori gli USA. In Italia esiste una lobby nuclearista interessata ai profitti che portano la costruzione di centrali nucleari, una lobby che fa il suo lavoro al di là delle ideologie. Che trova sempre qualche scienziato disposto ad assicurare che le “nuove” centrali sono sicure: Regge, la rivista “Le Scienze”. In realtà sul nucleare c’è davvero poco di nuovo:

    dal punto di vista ingegneristico sono stati fatti pochi progressi, e in ogni caso nessuno in Italia, paese che non ha brevetti ingegneristici nel settore: chi ci guadagna nell’imporre una tecnologia come il nucleare sono i detentori dei brevetti che rimangono multinazionali private estere;

    nessuno ha risolto il problema delle scorie;

    il nucleare continua a essere molto costoso, e poco efficente dal punto di vista termodinamico. Costruire una centrale nucleare costa 10 volte più di una centrale tradizionale, e la sua resa termodinamica è risibile dato che non abbiamo sistemi per convertire direttamente energia nucleare in energia elettrica, ma tutto passa attraverso la dispersione termica (il riscaldamento di acqua);

    costruire una centrale nucleare significa impiegare ingenti risorse finanziarie, e vedere la prima energia prodotta dopo almeno 10-15 anni. Tanto ci vuole per costruire una centrale nucleare. Chi vuole affrontare i problemi dell’energia, che sono quelli di oggi, non vedrà energia proveniente da queste centrali se non dopo almeno dieci anni (se va bene);

    nessuno ha ancora risolto il problema di come smantellare una centrale nucleare una volta che essa ha esaurito la sua vita. Una centrale nucleare “dura” una ventina di anni: e dopo? Dopo sappiamo solo che occorrono 10 anni altri per raffreddare il nocciolo. Dopodiché occorrebbe trovare il sistema di stoccare le tonnellate di acciaio e cemento radiottivi: con quali soldi? dove? in che modo?

    continuiamo a non avere miniere di uranio; saremo soggetti al “mercato” così come avviene ora per il petrolio;

    con i problemi di instabilità politica, una centrale nucleare è la prima cosa che un “terrorista” vorrebbe far saltare in aria. Questo significa che per proteggere una centrale nucleare occorre mettere in campo ulteriori costi e risorse senza la sicurezza di riuscire a farlo davvero;

    si continua a pensare lo sviluppo in termini anacronistici: nell’era della miniaturizzazione e dell’elettronica, ancora vogliamo andare appresso alle cattedrali nel deserto?

    perché non si vuole investire nell’energia riciclabile e alternativa?

  22. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Gas serra e costo da energia nucleare superiori alle rinnovabili.

    Uno studio ha esaminato un centinaio di analisi sulle emissioni di gas serra da energia nucleare. E i risultati sono clamorosi: l’energia nucleare non solo produce emissioni di gas serra, ma esse sono superiori a qualunque fonte di energia rinnovabile. Gli studi analizzati forniscono un valore medio di emissioni complessive di 66 gCO2/kWh, contro i 9-10 dell’eolico, gli 11 del biogas, i 13 del solare termico, i 32 del solare fotovoltaico, i 30-40 della biomassa e i 38 del geotermico.

    Dico clamorosi perché smentiscono uno dei miti dell’energia nucleare, quello di essere a zero emissioni. Naturalmente tali emissioni sono molto inferiori (più di un ordine di grandezza) rispetto alle tradizionali fonti fossili.
    L’energia solare costa meno di quella nucleare

    Lo studio del professor di Economia alla Duke University, John Blackburn, è destinato a far discutere. Al centro della ricerca ci sono i costi di produzione dell’energia. E stando ai risultati, oggi in America costa meno quella solare di quella nucleare. Insomma, le energie rinnovabili vincono anche la sfida che più interessa ai consumatori: la guerra dei prezzi.

    “Il solare fotovoltaico (energia solare più eolica) ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare”, afferma Blackburn nell’articolo Solar and Nuclear Costs (ripreso dal New York Times ieri). “Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora”. A leggere bene, lo studio è un po’ fazioso. Il termine di paragone sono le future centrali nucleari previste in North Carolina, che hanno costi di attivazione elevati. In pratica Blackburn ha comparato i prezzi inserendo i costi per mettere in attività i due sistemi e chiaramente costruire una centrale nucleare comporta una spesa non indifferente e certamente più elevata.

    Poi alla lunghissima questi costi si riducono, ma nel medio-lungo periodo non c’è competizione: il solare fotovoltaico costa meno. E in più non presenta controindicazioni per la sicurezza.

    Oltre ai rischi, il nucleare quindi sembra superato da energie pulite. Entrambi i metodi di produzione hanno pro e contro da soppesare nella bilancia di confronto. Senza dubbio lo studio di Blackburn attirerà critiche e repliche e sicuramente riscuoterà diffusi consensi.

  23. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    Considerazione finale

    <<<Depositi temporanei di materiale radioattivo.

    Chi vuole il nucleare appartiene a due categorie: o è male informato o ci guadagna sopra. Non esistono centrali nucleari sicure. Non esiste una sola assicurazione al mondo che abbia accettato di assicurare una centrale nucleare. Non è stato trovato un sistema sicuro per smaltire le scorie radioattive. Il nucleare è' antieconomico, costa molto di più la costruzione, la gestione e lo smantellamento della centrale dell'energia che produce. Il nucleare è pagato sempre dai cittadini come extra costo sulla bolletta o con le tasse. Il nucleare si fa con l'uranio, una risorsa a tempo che finirà entro 50 anni. L'uranio è presente in 4/5 Stati nel mondo, l'Italia non è uno di questi.

    La Francia che vuole esportare la sua industria nucleare (finanziata dallo Stato) in Italia ha fallito in Finlandia e ha incidenti continui nel suo territorio, senza accennare l'ultima apocalisse del Giappone.
    Basta? No? Allora proseguo. L'Italia ha votato contro il nucleare, non è possibile andare contro la volontà popolare. Se si vogliono fare nuove centrali è necessario un nuovo referendum.

    Un non-Parlamento composto da non-parlamentari non-eletti dai cittadini ha fatto una non-legge sul nucleare. Il Governo ha consultato solo la Confidustria e l'Enel. La produzione di energie rinnovabili ha superato quella del nucleare nel mondo. Gli Stati Uniti non costruiscono più centrali nucleari e investono nel solare e nell'eolico. Se una centrale nucleare costruita in Italia, per esempio a Trino Vercellese, dovesse esplodere come a Chernobyl, e nessuno può garantire che non possa succedere, la vita scomparirebbe nel nostro Paese per decine di migliaia di anni.

    Mi viene da ridere quando i politici e tecnici del settore (pilotati) affermano che "una centrale nucleare dell'ultima generazione è totalmente affidabile",
    Come fanno a dichiarare che la natura e i suoi elementi (terremoti, inondazioni e altro….) non possono creare problemi?
    Come fanno a garantire un'eventuale attentato terroristico?
    Come fanno a dire queste cose, quando, oltre il passato, sentiamo e vediamo cosa sta succedendo in Giappone e che la paura principale è orientata principalmente alla centrale nucleare che sta , giorno per giorno, perdendo un pezzo.

    Amici, non so più che dire! Spero che il mio messaggio sia stato chiaro.

  24. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    CONCLUDO COL DIRE,DI NON FARCI PRENDERE PER IL CULO DA CIALTRONI E FURFANTI,MERITA UNIRCI TUTTI PER MANDARE A CASA QUESTO GOVERNO,CHE NON FA ALTRO CHE INTACCARE GLI INTERESSI DI TUTTE LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE, GRAZIE A QUEI DECRETI FATTI CON IL CULO AL POSTO DELLA TESTA

  25. ROBERTO GRAVINESE FORZA DEL NORD ha detto:

    IL MIO NON MINISTRO ROMANI ,SI FA’ CONTINUAMENTE FIGURE,CHE SE FOSSI IN LUI METTEREI LA TESTA NEL WATER E TIREREI L’ACQUA

    MA SI RENDE CONTO DELLE CASTRONERIE CHE RILASCIA AGLI ORGANI DI STAMPA?

    A ME PARREBBE PER SENTITO DIRE, CHE SIA UN FENOMENO NELLA COMUNICAZIOE TELEVISIVA,ALLORA FACCIA CIO’ CHE PENSA DI SAPER FARE, CIOE’ FARLE FALLIRE BER BANCAROTTA FRAUDOLENTA COME GIA E’ SUCCESSO.

    SE LA SUA COLLEGA PRESTIGIACOMO E LEI DECIDESTE DI CAPIRE E APPROFONDIRE ARGOMANTAZIONI CHE RIGUARDANO AMBIENTE ED ENERGIE RINNOVABILI POTREI VOLONTARIAMENTE OFFRIRMI PER UN UN CORSO SERALE DI 150 ORE PERCHE’ ENTRAMBI NON CAPITE UN CAZZO DI RINNOVABILI E AMBIENTE.CHIEDA ALLA SUA COLLEGA DI CHE SALUTE GODE LA CITTADINANZA LIMITROFA ALL’ECO MOSTRO DI PRIOLO

  26. giulio ha detto:

    ero pronto con altri amici di montare 4 pale eoliche da 60 kw ma subito il governo ci ha smorzato tutto l’entusiasmo. e pensare che abito in calabria dove il vento soffia tanto. poi dicono che il meridione e parassita, ma cosa dobbiamo fare,forse fabbriche che ormai non sono competitive neanche al nord? la verità e che dove lo stato non può controllare allora non lascia spazio a nessuno. E ora che esca fuori un’altra classe dirigente che anno dato prova sul campo rischiando il proprio capitale altrimenti l’italia dalla quinta potenza industriale che era sta scivolando nel terzo mondo. Svegliamoci

  27. GIANNI ha detto:

    ….se su modello tedesco considerato che questi ci stanno puntando fortemente…….si spera possa andare bene:

    DECRETO DISCIPLINERA’ PERIODO TRANSITORIO FINO A FINE ANNO, POI REGOLE DA 2012 SU MODELLO TEDESCO – on. SAGLIA

    REUTERS – 06/04/2011 15:18:38

  28. 1giovanni1 ha detto:

    1)NUCLEARE = APPALTI D’ ORO A POCHE DITTE DI FIDUCIA
    2) FOTOVOLTAICO = NESSUN’ APPALTO.
    Ma nei conti sul fv ci mettono l’ ovvio risparmio dell’ energia gratuita?? Boh!

  29. Morando Sergio Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina ha detto:

    Fonti rinnovavabili sono da incentivare PROPRIO niente invece per le centrali nucleari che SONO e SARANNO sempre un pericolo per l’intera umanità! Comunque energia eolica, di acqua compresa quelle di onde e maree e solare etc. in Italia si può fare. Anzi Stato Regioni e Comuni dovrebbero già porre siti dove queste si possono piazzare senza deturpare il paesaggio..come ad esempio per tetti e recenzioni ad esempio eSISTONO già tegole solari CHE NON DANNO nessun fastidio nemmeno “alla Vista” inquanto assomigliano a tegole!Anzi dovrebbe lo stesso STATo porre queste TEGOLE e recenzioni GRATUITAMENTE sui tetti quello che NON viene usato da abitazioni e capannoni etc. di ritorno gratuito allo Stato stesso cioè NOI PERTANTO GUADAGNO RECIPROCO ! Come pure dotare le stesse auto o tettoie di sosta per ricarico di batterie etc. io non sono un matematico se se uno di questi facesse un calcolo di tetti italiani se TUTTI dotati di tegole fotovoltaiche solari sarebbe utile saperlo..se no rimmarà solo un idea come pure mettere degli specchi che funzionano a GIRASOLE convogliando i raggi del sole a pannelli solari..e questi funzionando sempre a batterie solari..chissà se si potrà fare..?
    Sergio Morando.