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Ecosia: il motore di ricerca ecologico

di luca.pistolesi 17 febbraio 2010

http://www.youtube.com/watch?v=FO_m-mHoTd8

Questo è il video di lancio di Ecosia, il motore di ricerca ecologico. Abbiamo deciso di proporvelo perché ci è utile a spiegare come anche l’azione più innocua può avere un costo a livello ambientale. Ad esempio un click su uno dei motori di ricerca, che sviluppa un flusso di informazioni che necessita di energia. Ecosia è diverso dagli altri motori perché reinveste l’80% dei suoi utili in un progetto di salvaguardia della foresta pluviale gestito dal WWF.

Secondo il video, alcuni ricercatori hanno stimato che una sola ricerca consuma come un’intera ora di accensione di una lampadina tradizionale. Non sappiamo se la proporzione sia esatta, né abbiamo modi per verificarla. A dirla tutta, siamo anche un po’ frenati nel nostro entusiasmo verso Ecosia dall’atteggiamento moralista dei suoi creatori nei confronti di Google, Yahoo e degli altri motori di ricerca, accusati di fare soldi a palate. In fin dei conti anche Ecosia è una società, e non una organizzazione no profit, come si può leggere tra le FAQ del sito. Certo, la sua ragione sociale le impone a versare l’80% del ricavato al WWF per salvare la foresta amazzonica, e questo la rende di gran lunga il motore di ricerca più ecologico sulla piazza.

Nel video però si dice che se l’1% degli utenti utilizzassero Ecosia si potrebbe salvare ogni anno un’area di foresta pluviale grande come la Svizzera. Sarebbe bello e speriamo che succeda, ma consigliamo ai gestori di lasciar perdere il moralismo, ché se davvero riuscissero a fregare ai motori di ricerca maggiori l’1% degli utenti, dopo aver pagato il WWF a loro di soldi ne rimarranno comunque abbastanza da riempire un sacco grande così.

Una replica a “Ecosia: il motore di ricerca ecologico”

  1. Jaulleixe ha detto:

    Mah il moralismo forse c’è ma non si “sente” molto al momento di fare ricerche. La cosa che non si riesce a “seguire” è come – concretamente -venga salvata la foresta a colpi di click. Sarebbe bello, insomma, che periodicamente venissero mostrati gli esiti tangibili del progetto wwf. Tuttavia non sembrano esserci alternative migliori sul campo, per il momento, e questa può essere una motivazione ragionevole per ricorrervi, almeno una tantum.