La scure del Governo sul Ministero dell’Ambiente

di luca.pistolesi 9 novembre 2010

E’ arrivato, pesante e previsto, il taglio dei fondi statali destinati alla disponibilità del Ministero dell’Ambiente. Come denuncia un  documento elaborato da WWF Italia, il meccanismo dei tagli lineari per ridurre la spesa pubblica elaborato dal Ministro Tremonti ha prodotto disparità enormi tra un ministero e l’altro. Ad uscirne a pezzi, manco a dirlo, quello dell’Ambiente: le disponibilità cadranno dagli 1,2 miliardi del 2009 a 514 milioni di euro nel 2011. Un secco -60%, che porterà il Ministero a un inevitabile blocco delle attività. Altri ministeri, sottolinea ancora WWF Italia, hanno ricevuto tagli sensibilmente minori: Agricoltura e Beni Culturali vedranno una riduzione tra il 20 e il 30%, mentre la Difesa otterrà praticamente gli stessi fondi degli anni precedenti (solo un -4%).

Stefania Prestigiacomo

Non a caso, è di qualche giorno fa la notizia (smentita ma non per questo meno attendibile) di una lite furibonda in consiglio dei ministri tra Tremonti e Stefania Prestigiacomo, cui spetta l’onere di tenere in piedi il ministero considerato più inutile. A quanto si è letto, all’origine dello scontro ci sarebbe stata la richiesta della Prestigiacomo delle ragioni del mancato versamento nelle casse del ministero dei fondi Cipe, destinati al contrasto al dissesto idrogeologico. All’uscita del consiglio dei ministri Tremonti, come già accaduto in passato, ha ironizzato sulla Prestigiacomo: «Oggi mi sono arrivate le scuse anche dalla Prestigiacomo. Mi sono commosso».

La scarsa considerazione del Ministero dell’Ambiente e del suo massimo rappresentante presso i colleghi è preoccupante. Da un lato i continui disastri ambientali (dalla Calabria alla Campania, dall’Abruzzo al Veneto) impongono un piano organico d’interventi in tempi brevi. Dall’altro è più che mai d’attualità la questione incentivi: alla fine del 2010 scadranno le sovvenzioni al 55% per la riqualificazione energetica degli edifici e, allo stato attuale, non c’è ancora certezza che saranno rinnovate.

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