La riunione del G8 dell’Aquila, in programma in questi giorni, deve portare a un accordo tra i Grandi sulle misure per arginare il surriscaldamento globale. L’argomento, che inizialmente sembrava non essere in cima ai pensieri di Silvio Berlusconi, che è padrone di casa e dunque può decidere l’agenda, è stato inserito nel programma in seguito alla richiesta di Barack Obama: il Presidente USA ha infatti lanciato il tema con una serie di riunioni preliminari.
Per quanto riguarda gli obiettivi concreti, qualche indizio sull’andamento che potrebbero avere le trattative proviene dalle dichiarazioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel. In una sua recente dichiarazione a Reuters, ha giudicato possibile il raggiungimento di un accordo sul contenimento del surriscaldamento globale sotto la soglia dei due gradi centigradi in più rispetto all’epoca pre-industriale. Ovviamente, se l’accordo sarà raggiunto, dovrà essere scritto nero su bianco nel rapporto finale del summit.
Tuttavia, il rischio è che anche riuscendo nel difficile compito di mettere d’accordo gli Otto, l’obiettivo dei due gradi venga fallito. Sebbene il fronte degli stati impegnati nella lotta al surriscaldamento globale si sia arricchito di una pedina fondamentale, gli Stati Uniti, qualsiasi passo avanti potrebbe essere vanificato dagli stati in via di sviluppo, soprattutto quella Cina e quell’India che non sembrano intenzionate a sacrificare la possibilità di raggiungere finalmente il benessere per fermare i cambiamenti climatici.
La soluzione c’è, ma è difficilmente percorribile: i due stati chiedono infatti che la conversione della loro macchina produttiva verso le energie rinnovabili sia finanziata, in buona parte, da soldi occidentali. Dal loro punto di vista, l’inquinamento globale non può essere imputato a chi finora non ha avuto affatto un apparato industriale. Stante l’attuale crisi economica e finanziaria, difficilmente gli stati occidentali potranno accettare un simile compromesso.
In ogni caso, il G8 dell’Aquila sarà solo l’ennesimo, e forse il più importante, passo di avvicinamento alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, in programma a dicembre a Copenhagen: sarà quello l’appuntamento per capire se la politica mondiale è o non è in grado di dare risposte sulle tematiche ambientali.
ciao, questo articolo l’ ho giudicato molto interesante e vorrei leggerne altri sul G8. Bye!