Finalmente nei supermercati
I prodotti ortofrutticoli dall’aspetto estetico strano o poco invitante tornano nei banchi dei nostri mercati e supermercati. Lo ha deciso l’Unione Europea, ripristinando dopo molti anni la vendita dei prodotti buoni ma antiestetici. A partire dal 1 luglio, la legislazione del commercio in UE si liberalizza dunque a quella parte della nostra frutta e verdura che fino ad ora era stata discriminata per il suo aspetto.
A dir la verità, noi di Pianeta cadiamo dalle nuvole. Davvero era vietato per legge vendere e commercializzare prodotti esattamente identici agli altri, se non nella forma o nel colore? Che un commerciante, di sua iniziativa, li metta da parte, o li tenga per sé, possiamo anche capirlo: un cetriolo a forma di U è anche difficile da infilare nelle vaschette. Ma che fosse stata la vecchia CEE, e poi la UE, a proibirne la vendita, no, non ci avremmo creduto.
Invece la notizia è stata lanciata dal sito del Parlamento Europeo. Sembra che i regolamenti in merito alla forma degli ortaggi si siano susseguiti nell’arco di vari decenni, dal 1988, quando furono dichiarate fuorilegge, appunto, i cetrioli strani, al 1999, quando fu la volta delle carote. Sono 26 le varietà di frutta e ortaggi definitivamente “sdoganati”, a prescindere dalla loro bellezza. Tra queste albicocche, carciofi, asparagi, melanzane, avocadi, cavolfiori, ciliege, funghi, aglio, meloni, prugne e spinaci.
Restano però ancora sottoposte a “regime estetico” le 10 varietà più vendute in UE, tra cui mele, pere, limoni e lattuga. Ciascuno Stato della UE può decidere, comunque, di consentire la vendita anche degli esemplari più bizzarri, a patto che siano accompagnati da un cartello che specifichi che non vanno usate per il consumo finale, ma solo per la trasformazione. Certo, il cartello ci sembra di vitale importanza. Se non ci fosse, davanti a una pera dalla forma strana, chissà cosa potremmo mai pensare…
