Pubblicato in: Dieta e Alimentazione

Acqua di rubinetto: pulita, economica ed eco-compatibile

di luca.pistolesi 8 maggio 2009
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By neitherfishnorfles

Bere acqua di rubinetto fa bene al pianeta. Anche se fa male alle multinazionali. La pubblicità può ingannare anche se non dice menzogne: leggera, pulita, con pochissimo sodio, praticamente senza residuo fisso, con le bollicine naturali… E poi l’acqua giusta può farti diventare bella, rallegrarti la giornata, farti assaporare il sapore delle vette più incontaminate. Ma a parte le trovate (alcune davvero geniali) delle agenzie pubblicitarie, quanti vantaggi offre l’acqua minerale in bottiglia rispetto a quella della rete idrica? Probabilmente solo le bollicine, per le acque che ce le hanno, che oltretutto possono essere ricreate anche in casa con un gassificatore.

Le pubblicità, farcite di comici e calciatori, uccellini e miss, particelle di sodio e barbuti scalatori delle Alpi, non dicono infatti che l’acqua della rete idrica garantisce gli stessi standard qualitativi dell’acqua minerale. Anzi, l’acqua di rubinetto deve sottostare a controlli molto più frequenti e accurati di quella commerciale. Certo, le acque oligominerali hanno meno sali della media: infatti, un’acqua oligominerale, per potersi chiamare così, deve avere un residuo fisso inferiore a 200 mg per litro. Tuttavia, le acque di rubinetto hanno un residuo ampiamente accettabile: secondo uno studio di altroconsumo.it, nessuna delle acque rilevate nel corso di un’inchiesta sulla condizione idrica italiana ha superato i 700 mg per litro, e quasi tutte avevano valori comparabili con quelle in bottiglia.

Passare all’acqua corrente vuol dire evitare di utilizzare milioni di tonnellate di plastica per le bottiglie e gli imballaggi, e risparmiare enormi quantità di emissioni di CO2. A questo va aggiunto inoltre un piccolo particolare: un litro di acqua minerale può costar anche 400 volte quanto costa un litro che proviene dall’acquedotto. Le tariffe degli acquedotti possono arrivare al massimo ad un paio di euro per mille litri (e ciascuno di noi ne beve in media meno di 200 all’anno), mentre al supermercato con un paio di euro non si riesce a prendere neanche una cassa da sei bottiglie.

Le ragioni per scegliere l’acqua corrente sono molteplici, ma anche soltanto il fastidio dell’odore di cloro può mettersi in mezzo. Un buon tentativo potrebbe essere quello di convincere innanzitutto le istituzioni. Leggiamo oggi sul newyorktimes.com che il Governatore dello Stato di New York, David A. Paterson ha imposto ai pubblici uffici di tagliare del tutto i rifornimenti di bottiglie di plastica, sia grandi che piccole, e di istallare al proprio interno fontane di acqua potabile. “Lo Stato” ha spiegato Peterson, “spende un sacco di soldi per garantire che l’acqua sia pulita e potabile. Dovremo pure utilizzarla!” Parole che condividiamo in pieno.

Una replica a “Acqua di rubinetto: pulita, economica ed eco-compatibile”

  1. andrea ha detto:

    Concordo, però hai visto cosa scrive Il Salvagente al riguardo?
    In realtà, temo che la scelta sia più complessa di quanto sembri.