Pubblicato in: Fotovoltaico e Solare

Solare termodinamico, a Priolo la prima centrale italiana

di luca.pistolesi 2 dicembre 2009

E’ in fase di costruzione la prima centrale solare termodinamica italiana. Il progetto, che già ha trovato vasta applicazione in Paesi come la Spagna e la California, è stato curato dal padre nobile di questa tecnologia: il Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. Per l’occasione Rubbia è tornato in Italia a spiegare la novità di questa centrale, che verrà costruita in Sicilia, a Priolo, in provincia di Siracusa.

Carlo Rubbia

Carlo Rubbia

Questo video è tratto da una puntata della rubrica del TG3 Ambiente Italia, e mostra le interviste proprio a Rubbia, al curatore del progetto “Archimede” per l’Enel e al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Quest’ultima definisce la centrale di Priolo, che entrerà in funzione a fine maggio 2010, “la grande sfida, la grande scommessa con la quale andremo a Copenhagen tra pochi giorni: quella delle nuove tecnologie, che permetteranno davvero di ridurre le emissioni di CO2. Questo – continua il Ministro – è un prototipo straordinario, il primo ad utilizzare questa tecnologia”. Difatti, secondo il parere del responsabile Enel, la miscela di sali utilizzata all’interno dei tubi raccoglitori al posto del classico olio combustibile garantirebbe una resa del 20% più alta, a parità di energia irradiata dal sole.

Finalmente, dunque, anche in Italia ha messo piede quella che viene considerata dai più la tecnologia rinnovabile con più prospettive per il futuro. Rimane ancora da capire, però, quali saranno le intenzioni del governo, dopo che a luglio la maggioranza di centrodestra ha approvato un emendamento che di fatto affossava il termodinamico in Italia: si proseguirà sulla strada del termodinamico o la centrale “Archimede” sarà soltanto un puntino nero su una pagina bianca?

Una replica a “Solare termodinamico, a Priolo la prima centrale italiana”

  1. Genius ha detto:

    Il progetto Archimede ha ambizioni molto più grandi di utilizzare la tecnologia nelle zone desertiche del Shara dove è possibile raggiungere facilmente temperature più elevate e produrre direttamente energia elettrica pulita inesauribile.

    Al progetto credono il governo americano, tedesco, spagnolo e molte aziende che forniscono la tecnologia in particolare l’italia, la comunità europea finanzia progetti realizzabili anche in territori esterni alla comunità.

    Tuttavia è da riscontrare che il governo italiano sta ostacolando questo progetto insistendo sul nucleare e nascondendo informazioni sull’argomento lasciando i cittadini nell’ignoranza e impedendo di “scegliere”.

    Credo che un governo per scelte così importanti deve confrontarsi prima di tutto con il parlamento, ma principalmente “deve consultare il popolo” per individuare la scelta più consona elle esigenze del cittadino compatibilmente con quelle ambientali a tutela della salute e della sicurezza pubblica.

    Cordialmente
    Genius