Marea nera inarrestabile, la BP chiede aiuto sul web

di Giovanni 11 maggio 2010
Img deephorizonresponse.com

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Nessuno sa più come fermare la fuoriuscita di petrolio nelle acque del Golfo del Messico. E’ infatti fallito il primo tentativo di porre una cappa contenitiva di cemento e acciaio. La Bp, che ha fatto sapere di aver già speso 350 milioni di dollari nei tentativi di contenere e fermare la perdita, ha fatto sapere che tenterà di nuovo, nei prossimi giorni con un’altra  cappa, probabilmente più piccola.

Tuttavia prevale il pessimismo sulla riuscita dell’operazione, tanto che la BP sta valutando altre ipotesi d’intervento. Alcune sono già sul tavolo: la prima consisterebbe nel costruire un grande “tappo” di gomma e altri materiali da calare in profondità e applicare sulla falla per fermare il greggio. La seconda prevede invece di inviare ad alta pressione sulla falla un cumulo di rifiuti (pneumatici tritati, palline da golf…). Nel frattempo, la Polizia della Florida ha consigliato di rovesciare in corrispondenza della perdita delle balle di fieno: in questo modo non s’impedirebbe la fuoriuscita, ma sarebbe molto più facile ripulire l’acqua, visto che l’olio si attaccherebbe al fieno.

La sensazione, putroppo, è che si stia raschiando il fondo del barile delle idee per fermare la perdita: prova ne è il fatto che la stessa BP ha aperto un blog per raccogliere pareri e sostegno direttamente dai cittadini.

Fonte: corriere.it.

116 risposte a “Marea nera inarrestabile, la BP chiede aiuto sul web”

  1. pietro catania ha detto:

    inniettare ad alta pressione cemento armato con microdetonatori
    che esplodano in successione facendo si che il cemento armato si espanda
    dentro la falda credo che possa funzionare.

  2. antonello laiso ha detto:

    La cupola non deve essere abbandonata come soluzione ma solo perfezionata nei minimi dettagli chimico fisici,con la consulenza dei migliori esperti del settore petrolifero anche della concorrenza,la formazione degli idrati che ha impedito l’aspirazione del petrolio e dei gas a 1500 metri puo’ essere contrastata con la temperatura la pressione o chimicamente, contrastare con la pressione a 1500 metri dove esite una pressione notevole e’ non facile, molto piu’ maneggevole l’ipotesi di riscaldare tramite resistori interni la cupola(tipo scaldabagno elettrico)per contrastare gli idrati ,altra ipotesi e’ quella chimica ossia far arrivare tramite pompaggio in un bocchettone creato nella cupola collegato con tubazione dei solventi tipo metanolo che contrastano fortemente gli idrati perche’ tendono a scioglierli per reazione chimica(sono perito chimico)o ancora meglio le due soluzioni insieme,provocare inoltre esplosioni con dinamite o con un missile da un opportuno sottomarino sarebbe secondo me estremamente rischioso poiche’ si potrebbe allargare la superfice e di conseguenza anche la portata della falla.

  3. giuseppe ha detto:

    allora
    ragazzi il sistema e semplice. si tratta di agganciare la
    parte
    superiore del tubo esterno del B O P, per lo meno la parte ancora
    integra, il sistema di aggancio deve essere effettuato idraulicamente
    attorno al tubo, sulla parte che si aggancia al tubo va realizzata una
    piattaforma ingrado di muoversi attorno al tubo stesso effettuando i
    taglio ho la fresatura delle varie camice fino a liberarne quella principale dove sale
    il flusso. tenete presente che la piattaforma deve anche
    muoversi in
    verticale , in modo che una volta tagliata la condotta
    al centro sia in grado di scendere verticalmente ed effettuare un
    ulteriore taglio a una distanza di 50 cm dal primo. fatto questo e
    possibile intervenire con
    due sistemi il primo e di timo radicale e cioe si applica alla camicia
    piu interna una morsa ad attivazione
    idraulica che stringe la camicia
    fino a chiuderla senza tagliarla e
    quindi evitando di tagliare
    totalmente il tubo di risalita del
    flusso, riducendo il rischio di
    ulteriori fuoriuscita di petrolio(
    se le ganasce verranno realizzate in
    modo che siano di diametro
    inferiore alla colonna piu esterna sarebbe
    possibbile effettuare un
    recupero dl pozzo una volta messo in sicurezza. il secondo modo e un po
    piu un gioco alla rulet russa si tratta di
    effettuare un taglio
    totale della condotta e il successivo l inserimento di un
    particolare sistema di chiusura simile ai tappi che si usano per
    siggillare i
    pozzi di petrolio ma con accorgimenti particolari di chiusura dello
    stesso che viene effettuando gradalmente dopo l ancoraggio del pezzo speciale
    che io ho in mente inserito sempre attraverso la piattaforma allinterno
    del condotto principale, qua i punti critici sono due e cioe
    il
    taglio della condotta che esporra il pozzo ad una maggiore quantita
    di petrolio fino a quando non verra chiuso ,e l esposizione del pezzo
    speciale da inserire alle forti turbolenze cui sara soggetto una volta
    posizionato sulla bocca del condotto di petrolio , il resto e un gioco
    da
    ragazzi il bello e che il progetto ce lo in testa e ci vuole gente
    che abbia fegato per provare a realizzarlo il tutto e possibile
    collaudarlo in vasca con un sistema che simuli pressioni e turbolenze.
    niente
    robo con le manine , niente piattaforme speciali basta una semplice
    nave con dei sistemi idrauli e un buon sistema di telecamera . ciao non sonno um pazzo!!!!!!! e
    vivo in calabria.

  4. daniele ha detto:

    In Niger il petrolio inquina la vita di tutto da anni,l’importante è smettere subito l’estrazione di combustibili se non per lo stretto necessario. Fatto questo si può con reti sovrapposte manmano che vengono poggiate sui bordi della “falla”,gradualmente provocare un’occlusione, progressivamente garantita dalla divisione del getto.Le reti saranno calibrate considerando la forza da gestire e grazie al fatto che saranno più ampie del pozzo eviteranno fuoriuscite laterali. Ripeto per i nostri figli l’obbligo di non sentirsi il diritto di rovinare la vita sulla terra.Namastè

  5. domenico antinone ha detto:

    Sono fermamente convinto anche io che la cupola di cemento e acciaio può ancora essere una valida soluzione,ma non con quella semplice funzione di “imbuto rovesciato”.Credo si possa riutilizzare la stessa cupola apportando alcune modifiche sostanziali:
    1- creare delle luci di uscita TEMPORANEE disposte simmetricamente nella parte più alta della parete verticale della cupola,
    2- collocare un “collare” scorrevole di metallo intorno alla parete esterna, che dovrà fungere da grossa saracinesca sulle luci di uscita,
    3- abbassare l’imboccatura del condotto principale centrale fino a raggiungere la quota inferiore delle luci di uscita temporanee.
    Questa ubicazione delle luci di uscita temporanee e dell’imbocco del condotto principale centrale, favorisce nella prima fase di uso la deviazione degli idrati verso le luci di uscita in mare e ne inibisce l’entrata nel condotto principale.
    Lo scopo principale del suddetto sistema è quello di indurre molto gradualmente il flusso dei fluidi verso il condotto principale e contestualmente limitarne l’ingresso dei cristalli di ghiaccio.

    Collocare la struttura sulla falda con le luci temporanee aperte;il greggio fuoriesce da queste ( in questo modo la pressione all’interno della campana essendo ridotta facilita il posizionamento e il dovuto ancoraggio ).
    Fare salire molto gradualmente il collare sulle luci temporanee;all’interno della cupola comincia ad aumentare gradualmente la pressione che inibisce positivamente la formazione dei cristalli.
    La residua apertura delle luci in mare lascia ancora passare greggio e cristalli di ghiaccio,intanto la pressione all’interno della cupola aumenta e così anche il flusso verso il condotto principale.

    Spero venga letto con attenzione per prendere almeno spunto per un prossimo tentativo.

    Saluti
    Domenico

  6. pietro catania ha detto:

    io non indendo grosse esplosioni..ma piccole esplosioni al momento dell’ingresso del cemento…cosi facendo rallenterebbe sempre di piu il flusso di petrolio che esce…fino alla chiusura completa della falda. certamente con grosse esplosioni sarebbe tragico…ma con micro esplosioni puo essere possibile che la falda rallenti piano, piano.
    il cemento si solidifichera’ he formera’ un tappo.

  7. gianfranco ha detto:

    Nella parte anteriore di un sommergibile (o due) propongo di ancorare con un sistema di ganci idraulici, una campana di acciaio con foro superiore.Man mano che il sommergibile scende, da una piattaforma sopra il mare si agganciano continuamente alla campana dei tubi dello stesso diametro del foro. Quando il sommergibile avrà raggiunto la falla, la sgancia (o si può pensare di lasciarli sul fondo agganciati per sicurezza alal campana). A questo punto, il petrolio fuoriesce direttamente sulla superfice dove si trova la piattaforma.

  8. mario ha detto:

    vorrei essere contattato urgentemente dalla bp perche avrei risolto forse il problema sia per chiudere la falla che per recuperare il petrolio
    sono di pisa ho 45 anni e sono un inventore per passione vi prego urgentemente contattatemi per mostrare progetto. contatto solo dalla bp petrolio (mario.taddei@email.it ) a presto .

  9. bottini egidio ha detto:

    costruire un recinto di lamiera attorno alla falda di lamiera impermeabile galleggiante temuto a galla da dei serbatoi galleggiamti 2metri sotto acgua 10 metri sopra fare un foro a 7metri altezza mettere tubo euna volta che il petrolio ragginge questa altezza esce dal tubo scaricarlo su una nave cisterna italia t 0239324517

  10. nino ha detto:

    Penso che la mia idea sarebbe semplice e pratica ma con uno schizzo sarebbe piu’ semplice da spiegare.In breve ho pensato dato che il tubo si è spezzato in modo irregolare l’unica cosa da fare sarebbe immergere una sonda pieghevole con in cima una “palla” da vedere poi di che materiale si debba fare ,con un diametro che può entrare nella falla quindi iserendo tutto ciò all’interno per un certo numero di metri,attraverso la sonda si manda nella “palla” del materiale ad espanso fino a chiudere il tubo.

  11. Anonimo ha detto:

    si può tentare con un tubo flessibile, farlo scendere sino alla base dove esce il greggio tenendolo tutto da un lato per poi iniziare l’avvicinamento verso il foro ed iniziare l’aspirazione con delle grosse pompe fino all’aggancio. Ovviamente il tubo deve avere lo stesso diametro foro.
    saluti Antonio

  12. renato rivera frosinone ha detto:

    la mia soluzione e’ quella di infilare un tubo nella falla con una specie di cameradaria che gonfiata o riempita di acqua otturera’ il tubo oppure infilare untubo a forma di cuneo fatto di oring piu’ entra piu’ chiude comunicatelo a chi di dovere

  13. renato rivera frosinone ha detto:

    ho l’idea tel 0776809479

  14. Anonimo ha detto:

    E’ facilissimo bloccare la fuoriuscita del petrolio, è come l’uovo di Colombo. Si immette nel foro già praticato dalla BP per aspirare parte del petrolio (1/5) (in attesa di creare altre bocche che diminuiscano
    la pressione su quella della fuoriuscita e svuotano tale riserva), si immette, dicevo, azoto liquido. Il petrolio sull’apertura nel punto della fuoriusscita si ghiaccerà immediatamente.
    Quasi contemporaneamente vannoposizionate sull’apertura nel punto della fuoriuscita delle enormi e molteplici lastre d’acciaio a disco già presenti in commercio (e non la campana come hanno fatto) ricoperte di vari strati di rete per la pesca a maglia sottile, ma molto resistente. Non sto qui a spiegarvi perchè tali lastre d’acciaio fermeranno totalmente la fuoriuscita.
    Per approfondimenti scrivi a
    silvio751@virgilio.it

  15. Anonimo ha detto:

    Aggiungo che le lastre d’acciaio e l’azoto liquido possono essere trasportati subito sul posto con gli aerei militari e non con le navi
    che rallenterebbero l’operazione.

  16. baudi ha detto:

    SOS: penso si possa risolvere la fuoriuscita di petrolio senza tappare nulla, bensi attraverso un semplice incastro di grandi tronchi di cono in metallo, una piastra posizionata con il primo cono madre fisso alla base della falla, dotata di scarico trasversale per l’idrogeno e poi con i tiranti ancora fuori superficia fare scivolare in caduta libera altrettanti tronchi di cono creando un flessibile di 1500 mt. Si puo condurre il greggio in superfice recuperandolo. La semplicita di questa idea aiuterebbe tutti in tempi ristrettissimi.
    alla rubrica di striscia la notizia EUREKA di sabato c’e’ stata un’intervista guardatela non e niente male.
    Penso anche che la siringa sia un modo di tamponare il problema ma non e’ definitivo, avra vita corta.
    aiutatemi voi a poterla discutere con chi compete in quanto sembra impossibile trovare qualcuno che abbia voglia di ascoltarmi 5 minuti.
    grazie di cuore

  17. marco ha detto:

    Perché non provare a saldare un altro tubo al disotto della falla per poi calare un laser da taglio robottizzato ed aprire un secondo foro quindi il petrolio salirebbe dal tubo saldato credo che sia una soluzione plausibile in modo che dopo l’apertura del tubo al disotto della falla la pressione avanti sarebbe ridodottissima e si potrebbe chiudere la falla e solo un idea.Buona giornata

  18. Sergio ha detto:

    Penso di avere la soluzione per tappare e recuperare il petrolio. contattatemi.

  19. rosa ha detto:

    SONO CONVINTA CHE MADRE TERRA SIA STUFA DI QUESTE INCURSIONI NEL SUO VENTRE E DI QUESTO DISSANGUAMENTO CONTINUO DA PARTE DEI PETROLIERI-VAMPIRI…

    1° FASE DELLA SOLUZIONE: CHIUDERE IMMEDIATAMENTE IL POZZO

    2° FASE : SPARGERE CENERE VULCANICA ARGILLOSA ( ZOELITE???) CHE AVVILUPPI LE MOLECOLE DI PETROLIO E, IN SEGUITO, PROVVEDERE AL RAFFINAMENTO E/O ALLO SMALTIMENTO IN MANIERA NATURALE E NON INQUINANTE.

    NON SONO BIOLOGA, MA SONO UNA CULTRICE DEL RISPETTO DELLA NATURA E DEL MIO CORPO, CELLULA DI MADRE TERRA E DELL’UNIVERSO.

    A 18 ANNI STAVO PER MORIRE PER ESALAZIONI DA OSSIDO DI CARBONIO ED E’ ORA CHE SI SMETTA DI UCCIDERE LA VITA IN NOME DEL PROGRESSO E DEGLI INTERESSI ECONOMICI

  20. pietro catania ha detto:

    credo che il mio sistema sia quello che useranno… inniezioni di cemento armato he l’unica soluzione possibile. he spero che non succedano mai piu cose del genere,per il bene dell’umanita’…grazie. ps. meriterei una piccola ricompensa ehehehehe.

  21. Andy ha detto:

    you have il problem we have la soluzion!
    tanto le “idee” mandate secondo me non le legge nessuno. Peccato, magari nel mucchio ci poteva stare anche qualcosa di valido. In bocca al lupo a tutti.

  22. DAVIDE ha detto:

    Salve,
    Secondo me bisognerebbe costruire una campana di diametro almeno 20 metri con sovrastante un foro di diametro almeno 5 metri collegato ad un tubo flessibile.
    Questa campana si calerà con degli “idrojet professionali” studiati intorno al diametro della campana con la giusta angolazione e dei piedi più lunghi degli idrojet in modo che quando arriva nel fondo si appoggia a questi piedi e da lì possiamo decidere o di succhiare il greggio oppure di tapparlo.
    Volete un disegno di ingegneria dettagliato?Contattatemi e ne parleremo.
    Saluti Davide

  23. enzo ha detto:

    avrei bisogno di conoscere la pressione sviluppata della fuori uscita del petrolio per valutare se la mia idea possa funzionare ma qualsiasi sia la sua pressione basta solo modificare l’idea sono sicuro che possa funzionare a me mi date un milione di dollari e risolvo il problema le spese sono a carico vostro visto che ne avete speso 350 fino ad oggi senza risultato penso che sia una buona proposta, mi scuso se questo problema che riguarda il mondo ne faccio un scopo di lucro. contattatemi vincenzotramontano1@virgilio.it

  24. Anonimo ha detto:

    ragazzi la mia idea per chiudere quel cazzo di tubo!! potrebbe essere….. formare un tubo conico ed immetterlo nel tubo già esistente……una volta che si è bloccata la fuoriuscita..alla testa del tubo conico,provvisto di una valvola di apertura,collagare una pompa che porti in superfice il petrolio…..nb.è solo un’idea!!! speriamo possa essere d’aiuto

  25. barba antonio il 68 ha detto:

    ragazzi la mia idea per chiudere quel cazzo di tubo!! potrebbe essere….. formare un tubo conico ed immetterlo nel tubo già esistente……una volta che si è bloccata la fuoriuscita..alla testa del tubo conico,provvisto di una valvola di apertura,collagare una pompa che porti in superfice il petrolio…..nb.è solo un’idea!!! speriamo possa essere d’aiuto

  26. Marco ha detto:

    vista la profondità a cui si trova la falla,e viste le enormi pressioni,dubito che sarebe facile portare cemento a quella profondità, l’ipotesi di far detonare il tunnel,è plausibile,solamente se lo spessore della sacca è abbastanza spesso. l’ordigno da utilizzare dovrà essere calato all’interno del condotto,con zavorre di acciaio e cemento,direi che mezzo kilotone dovrebbe bastare.và tenuto conto che lo scoppio vaporizzerebbe nell’immediato il petrolio all’interno,facendo crollare la volta. qualcuno sà con esattezza la lunghezza del condotto?

  27. matteo_ DA ROMA ha detto:

    secondo me una soluzione ke potrebbe aiutare il posizionamento della cupola è quello di immettere dentro la falla una specie d pallone o camera daria(modellabile a seconda della forma della falla) sgonfio(con capacità tecniche molto elastiche e resistenti)e poi gonfiarlo una volta dentro.Bene per introdurlo ovviamente se si mandasse dritto per dritto aperto s avrebbe un effetto paracadute e sarebbe subito respinto ,Però se lo si fa entrare trasversalmente a forma d salsicciotto e poi una volta detro magari pure cn una carica chimica (tipo airbag) lo si fa aprire per poi posizionarci sopra una cupola d acciaio e cemento.Questa cupola infine potrebbe essere riempita di cemento a presa rapida in modo tale da chiudere del tutto la falla.Oppure la 2 ipotesi è quella d introdurre un ago (ades come qll d una siringa)ma di grandi dimensioni e bucare la camenra d’aria per aspirare il greggio.
    IPOTESI PER FISSARE LA CUPOLA:
    Un ipotesi è quella d mettere sotto la cupola una specie d guarnizioni adattabili al sito di aderenza e con un tubo posizionato sopra aspirare tutta l’aria al suo interno come se si mettesse sotto vuoto(depressurizzandola)a quel punto s potrebbe pure fissare cn degli stop(dalle adeguate dimensioni) ai lati.

  28. matteo_ DA ROMA ha detto:

    ps non escludo k le ipotesi fatte sopra da altri utenti siano più facilmente realizzabili o più efficaci..valutate voi

  29. mauro minonzio ha detto:

    per fermare la fuoriuscita di petrolio dovete posizionare davanti alla bocca una griglia con trama non molto larga questa griglia si deve infilzare nel terreno.Poi dovete fare dei fori 5 metri a monte della bocca e inettarvi del materiale espanso che venendo spinto dalla pressione del petrolio in avanti trovandosi la griglia in uscita si attaccherà alla griglia stessa otturando il tubo .Spero di esservi sta di aiuto ciao mauro.

  30. pasquale ha detto:

    una soluzione percorribile può essere quella di creare un maxi tubo con effetto venturi; la pianta del tubo adiacenter alla falla sarà di forma quadrata con il lati raggiati verso l’interno e potrebbe essere trasportata da 4 sottomarini ai lati. La parte con effetto Venturi, per poter sopperire alla pressione può essere composta da più tubi vicini tra loro che man mano possono accogliere la fuoriuscita del greggio. Tali tubi defluiranno in un unico tubo composto da più sezioni con innesto rapido a 1/4 di giro con blocco (senza fare le saldature in acqua). Per tale idea ho già fatto degli schizzi, ed essendo titolare di una ditta che si occupa di meccanica, avendo uno studio di ingegneria e fornitori qualificati per la grande carpenteria, l’idea ha una sua base scientifica.
    Se si potesse trovare un’azienda di grossa carpenteria nelle vicinanze del problema, sono disponibile in qualche giorno a seguire le operazioni che potrebbero essere eseguite in contemporanea con il progetto esecutivo.

  31. Francesco ha detto:

    Proporrei di ritornare alle origini, come se si dovesse trivellare il pozzo, non so quanto potrebbe essere grande la circonferenza del foro di fuori uscita del greggio, in ogni caso , manderei giu a quella profondità un tubo a cannocchiale sino ad arrivare a pochi metri del foro, e dalla superfice attraverso il tubo butterei del piombo plastificato ,o ghiaia,oppure non so altri materiali pesanti da poter vincere la forte pressione ma questo sarebbe meglio farlo decidere agli esperti in materia. piu o meno calcolando la pressione di fuori uscita dalla base, si possono calcore i pesi per il materiale,che possa vincere tale pressione, e quindi fare un riempimento fino alla chiusura dello stesso. Spero che questa mia idea unita agli altri commenti possa suggerire una valida soluzione,e la risoluzione del grave problema.

  32. maximo ha detto:

    proposta riguardo alla fuoriuscita di petrolio. Anzichè forzare tentando di tappare il il foro, costruire un imbuto di tessuto in fibra di carbonio o altro ben ancorato al fondo con galleggiante circolare superficiali e raccogliere il petrolio con aspiratori dalle navi posizionate intorno all’anello stesso.Maximo

  33. Rocco Palamara ha detto:

    Come ho già osservato ieri il risultato dell’intervento “fango + cemento” è negativo.
    Quali gli errori? fatta salva la giustezza di tappare la falla con materiale di getto ; questo materiale doveva essere in primo luogo selezionato ed in secondo gettato di botto, in modo da stagnare in un sol colpo la falla ( vedi il mio sistema “bomba edile”) e non dargli tempo di sfogare per altre vie , con un getto a immissione prolungata ; come purtroppo hanno fatto loro

  34. papigermany ha detto:

    sono un tecnico che lavora nell ambito della trivellazione da diversi anni.
    Nel mio lavoro mi occupo principalmente della progettazione e realizzazione di apparecchiature particolari per soluzioni gravose in fasi di trivellazione.
    Nel caso specifico del vostro problema consigliare soluzioni ,non avendo dati specifici a disposizione , o come in questo caso solo giornalistici. e impossibile. Tutti gli interventi che si andranno a sviluppare debbono ,in primo luogo, tener conto che essi non debbono essere irreversibili .E cioe´ in caso di fallimento non debbono in alcun modo compromettere l`attuazione di altre soluzioni. L’operativiä in presenza di acqua e a quella profonditä e notevolmente compromessa soprattutto per la mancanze di punti fissi di riferimento. quindi la prima necessitä e di crearsi nel sottofondo marino tre punti fissi costituiti da zavorre del massimo peso sostenibile per la posa in opera. sui punti fissi saranno montati tre verricelli (preferibilmente azionati elettricamente) corredati di cavo in acciaio. I cavi dei verricelli serviranno per ancorare una piattaforma che sara successivamente centrata ,tra il tiro dai tre punti delle zavorre,sul foro di uscita del petrolio. Questa piattaforma avrä lo scopo di creare una base di lavoro dove poter operare su una base fissa con dei riferimenti certi. La base di lavoro , corredata di un foro centrale adeguato per permettere l’operativitä all’interno del pozzo ,sarä , successivamente zavorrata perimetralmente per aumentarne la stabilitä. Con una base di lavoro a disposizione possiamo pensare di sviluppare ed approfondire il progetto della cementazione. la cementazione si dovrä effettuare inevitabilmente in profonditä e in due fasi. si dovrä inserire nel pozzo delle aste di trivellazione corredate in punta con un paker meccanico ad espansione.
    Il paker meccanico permetterä di chiudere l’intercapedine tra le aste e il tubo di rivestimento, successivamente verrä eseguita la cementazione nell’intercapedine lasciando fuoriuscire il petrolio all’interno delle aste. Questo sistema evita che la pressione della fuoriuscita del petrolio vada a vanificare i tentativi di cementare. Successivamente e nei tempi idonei per la presa del cemento , si chiuderä la valvola preventivamete montata alla fine delle aste. Quanto sopra descritto e` un ‘idea di massima che mi piacerebbe elaborare e progettare con tutti i dati a disposizione. Il mio consiglio e di evitare assolutamente interventi o esperimenti che possono pregiudicare ulteriori operazioni. Qualora ci sia un interessamento contattatemi , sono a vostra completa disposizione.

  35. Marco ha detto:

    Penserei ad una condotta di diametro inferiore da inserire nel tubo esistente con all’esterno delle camere toroidali gonfiabili. La condotta deve avere una sorta di tre vie più sopra (da tenere aperta) per permettere l’inserimento e gonfiaggio delle camere in assenza di pressione del petrolio in uscita. Una volta arrivati al gonfiaggio delle camere (come se fossero degli OR) si può chiudere il tre vie per far sì che il petrolio si riversi nella condotta.

  36. POLI MASSIMO ha detto:

    Sono un tecnico meccanico , con 30 anni di esperienza nel settore e credo di avere la soluzione del problema .
    Portare sul posto un pontone di metri 300 per 150 minimo, con idonei rimorchiatori sollevarlo e tagliargli il fondo , saldare una valvola sulla parte superiore e affondarlo sopra la perdita , quindi aspirare il greggio che fuoriesce con un tubo dalla valvola .

  37. ubertini Severino ha detto:

    La campana che hanno utilizzato e’ l’unico sistema x fermare il petrolio.
    alla campana va attaccata una ‘pompa’ che possa espellere in superfice maggio quantita’ di petrolio di quanto ne esce normalmente, in modo tale da creare una depressione all’interno della campana, naturalmente il petrolio pompato stivato in petroliere, la depressione fa si che la campana resti incollata al fondale, e’ sufficente x 2-3 ore dopo di che ci sono altri 2 interventi da realizzare,….. domanda: chi leggera’ questo e altri messaggi, ……..

  38. il 3millennio ha detto:

    sto cercando di inviare questo S.O.S. girate su internet, scrivete il 3millennio su motori di ricerca google virgilio e facebook.
    IL 3MILLENNIO; LEGGETE TUTTI I 2MILIONI DI FANNULLONI “COSI DEFINITI”questo e per la crisi economica”
    http://www.facebook.com/topic.php?topic=286&post=1057&uid=117049134974003#post1057
    o anche…3 il metodo pe…r fermare il petrolio 5milioni di€ problema risolto. cercate di inviare il messaggio ottimo scup!!!
    inf. le conoscete

  39. Stefano ha detto:

    per fermare la fuoriuscita del petrolio basterebbe schiacciare il tubo con una pressa ad aria poi si puo tagliare il tubo

  40. Daniele ha detto:

    Salve, vorrei (se possibile) darvi un’idea in merito; non sò se già qualcuno ha pensato la stessa cosa però, gentilmente vorrei essere contattato da chi si occupa del problema in quanto la stessa deve essere discussa chiaramente per essere valutata, il mio tel.è 3275438881 sig. Daniele.Cordiali saluti

  41. stefania ha detto:

    Non sono ingegnere. Guardavo pero’ un video in cui c’era una specie di anguilla gigantesca che si avvicinava alla colonna di petrolio in prossimita’ dell’uscita. Il pesce fino a quando era in prossimita’ anche vicinissima nuotava tranquillo, fino poi a ficcarci la testa e scappare via.
    Quindi attorno alla colonna sotto l’acqua non c’e’ calore perche’ l’acqua raffredda.
    Perche’ invece di tappare il buco non si considera l’idea di calare attorno alla falla alla base o anche a meta’ altezza un tubo grande secondo diametro da calcolare (in base anche al calore sviluppato dall’incontro del petrolio con l’aria in superficie) in cui all’interno scorre naturalmente per pressione il petrolio con attorno l’acqua del mare all’interno del tubo. Giunto in prossimita’ della superficie, le pareti del tubo piu’ alte del livello dell’acqua permetteranno la raccolta e poi con un proseguimento il convoglio del petrolio ad esempio in cisterne.
    Non credo si possa chiudere la falla. Si potrebbe evitare l’inquinaento ulteriore nonche’ la raccolta del greggio che uscira’.
    E’ una follia,lo so.

  42. orazio ha detto:

    mettere una grande campana d’acciaio nel fondale con un tubo sulla cupola sino alla superficie (a forma di un grande imbuto a rovescio)in modo da ricuperare o limitare i danni.

  43. enzo ha detto:

    Io sò come fermare questo disastro ma non riesco amettermi in contatto con le persone giuste………………….aiutatemi offro 100milaeuro a chi riesce a farmi mettere in contatto con qualche responsabile.

  44. enzo ha detto:

    Ragazzi anche questo blog e una stronzata!!! ma chi ci legge??? e poi sapete che vi dico!!!……….questa falda sta facendo entrare fior di dollari nelle tasce di milioni di persone.

  45. mauro da ven ha detto:

    la solozione del problema e di metterre un anallo attorno alla tubo della perdita ; almeno alto una decina di metri di altezza di cemento ed acciaio di circoferenza da avvere una appoggio sicuro e totale nella sua circoferenza per appogiare un secondo annello ad incatro col il primmo e cosi via col il terzo ed se ce nessesario con il quartto e poi appogiare un tappo che appogia sopra ad tutti i annelli grazie maoòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò

  46. Anonimo ha detto:

    enzo te ce porto a spalle dai responsabili (x 100milaeuro)

  47. ANTONIO57 ha detto:

    Una possibile soluzione a mio avviso è quella di :
    Dove fuoriesce il petrolio infilare un “cuneo-tappo”.
    Di fatto un siluro con guide stabilizzatrici di posizione per caduta in verticale, dovrà essere corazzato ed appesantito con uranio impoverito, come sono i missili usati per penetrare i bunker di calcestruzzo armato spessi anche 8-10 mt.
    Questo siluro dovrà essere guidato in immersione per mezzo di un cavo metallico fino a circa 30-40 mt sopra il foro, stabilizzato in posizione perpendicolare al foro di uscita del petrolio, lasciato cadere in caduta libera.

  48. roberto peluso ha detto:

    immaginate un sacchetto di plastica che abbia diametro 50 mt il quale si fa scendere zavorato . in testa che potrebbe essere altezza 20 mt la valvola che tutti vogliono,la quale si deve innestare alla manichetta che nessuno ha sarebbe secondo me il risultato che tutti vogliono.sarebbe a dire la discesa di un paracadute a 1500 il petrolio entrera’ in questa camera e convogliato dove si vuole .tutte le altre idee per me sono insufficenti
    non bisogna fermare il foro bisogna gestire la fuoriuscita e portarla dove si vuole tanti auguri alla bp per me tutti gli altri tentativi sono vani

  49. Alfonso Apicella ha detto:

    mi chiedo se come soluzione è già stata adottata quella di sparare all’interno del condotto dell’ azoto liquido , questo dovrebbe rallentare o bloccare la fuoriuscita del petrolio aumentandone la densità e permettere così la manutenzione del pozzo con la sostituzione della valvola di chiusura

  50. Rocco Palamara ha detto:

    Direi che è sbagliato cercare la soluzioni nella supertecnologia . I meccanismi piu sono “ingegnosi” più hanno difficolta a sposarsi con altri meccanismi( le valvole , i tubi ecc del pozzo ) per combinare la quadra risolutiva. Dovreste considerare anche che ogni aggeggio meccanico dovrebbe esser manovrato tramite quei poveri robot la sotto al mare e di quello che abbiamo visto non mi sembra che possano fare gran chè…
    In questo caso meglio la clava che la bomboletta a peperoncino . Una bella massa di materiale, compatto ed elastico insieme e dal peso giusto ( da buttare sul pozzo per tapparlo) non avrebbe bisogno di relazionarsi con i rottami sputapetrolio per funzionare …