Pubblicato in: Edilizia Sostenibile

Ogni giorno 20 ettari di Pianura Padana mangiati dal cemento

di luca.pistolesi 8 luglio 2009

By akss_o

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Duecentomila metri quadri di pianura padana sono coperti, ogni giorno, da una colata di cemento. Il dato, a dir poco allarmante, proviene dall’Osservatorio nazionale sul consumo del suolo (ONCS), costituito da INU, Legambiente e DiAP del Politecnico di Milano, ed è stato pubblicato con un comunicato da Legambiente. Il lavoro dell’ONCS è un progetto pilota, il primo in Italia, che tenta di porre luce su una delle questioni irrisolte della politica urbanistica delle nostre città e, più in generale, dello sfruttamento del nostro territorio.

Tra le regioni del bacino del Po, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, circa 20 ettari al giorno sono destinati a diventare aree urbane. Una superficie, fa notare Legambiente, quantificabile come 12 piazze del Duomo a Milano o 28 volte Piazza Maggiore di Bologna. Preoccupante in egual misura è il dato dell’erosione del terreno agricolo: nelle stesse regioni, circa 32 ettari di terreno coltivato al giorno sono ridestinati ad altri scopi, per circa due terzi proprio all’urbanizzazione.

Il tema della destinazione dei terreni alle costruzioni è oltremodo delicato. Il settore dell’edilizia, in Italia, impiega moltissime persone. Porre un freno alle concessioni edilizie vorrebbe dire, inevitabilmente, mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e centinaia di piccole imprese. Tuttavia, le istituzioni, specialmente quelle locali, non possono rimandare a lungo la questione: continuare a rilasciare concessioni, anche laddove non vi sia un reale bisogno di espansione delle città, sarebbe completamente irresponsabile. A questo serve il lavoro dell’ONCS: dare uno sguardo d’insieme, sistematico, al problema può servire a far capire che anche le scelte di un piccolo consiglio comunale possono essere decisive.

2 risposte a “Ogni giorno 20 ettari di Pianura Padana mangiati dal cemento”

  1. Giovanni ha detto:

    Discorso giusto. L’eccessiva cementificazione e la diminuzione delle aree coltivabili sono senz’altro fenomeni da tenere sotto controllo. L’urbanizzazione selvaggia non ha molto senso. Spesso non è necessario costruire ancora. In Italia, per esempio, siamo pieni di case vuote e sfitte. O ci sono aree già urbanizzate, che devono soltanto essere riqualificate.

    Però Legambiente, diffonde i dati in modo sensazionalistico. Affermare che ogni giorno spariscono 200.000 metri quadri (pari a 28 volte piazza maggiore a Bologna) fa una certa impressione, ma sono “solo” 73 km2 all’anno. Per coprire la pianura padana, con questo ritmo, ci vogliono piu’ di 600 anni.

  2. pietro catania ha detto:

    BISOGNA SMETTERLA COL CEMENTO…SFRUTTIAMO IL LEGNO.
    LE CASE DI LEGNO SONO LE MIGLIORI ESISTENTI AL MONDO
    HE NON DISTURBANO L’AMBIENTE
    SI POTREBBERO CREARE VILLAGGI INTERI SAREBBE BELLISSIMO
    IN MEZZO ALLA NATURA..SENZA INTACCARLA COL CEMENTO
    ED HE RICICLABILE PUOI MIGLIORARLE QUANTE VOLTE VUOI.
    VIVA LE CASE DI LEGNO.