
L'Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a dotarsi di una legge sulla certificazione energetica degli edifici
La certificazione energetica è un rebus da risolvere, come abbiamo già spiegato. L’unica soluzione per venirne a capo è “spacchettare” la questione a livello regionale. Difatti, le decisioni in merito ai tempi e ai modi di attuazione delle leggi in materia spettano alle Assemblee legislative regionali, che quindi possono prendere decisioni anche molto diverse l’una dall’altra. Cominciamo dall’Emilia-Romagna, perché è stata una delle Regioni ad approvare più in fretta i decreti.
In Emilia-Romagna la Certificazione energetica è obbligatoria:
a) “a decorrere dal 1° luglio 2008, agli edifici, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile con esclusione delle singole unità immobiliari”;
b) “a decorrere dal 1° luglio 2009, alle singole unità immobiliari, nel caso di trasferimento a titolo oneroso”;
c) “a decorrere dal 1° luglio 2010, agli edifici e singole unità immobiliari soggetti a locazione con contratto stipulato successivamente a tale data”.
Sono esclusi da tale obbligo solo gli edifici che rappresentano beni architettonici, i fabbricati industriali, artigianali, agricoli, i fabbricati isolati con superficie inferiore a 50 mq e gli edifici che non richiedono consumo di energia (come garage, cantine e soffitte. Non esiste un tariffario regionale per le certificazioni energetiche: il costo viene indicato dall’ordine professionale degli attestatori. Di questi possono fare parte laureati in ingegneria, architettura, scienze agricole e forestali, periti industriali e agrari, geometri che siano iscritti al proprio Ordine Professionale e che abbiano ottenuto, tramite un corso autorizzato dalla Regione, l’attestato di certificatore energetico.
Infine, la Regione Emilia-Romagna specifica che non è possibile autocertificare un edificio molto vecchio come appartenente alla categoria energetica G (la peggiore) perché tale possibilità, pensata per far risparmiare soldi ai privati, è stata lasciata dal legislatore nazionale “solo alle Regioni e alle Province autonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri strumenti di certificazione energetica degli edifici”. Dunque, nel caso dell’Emilia-Romagna è necessario far redigere il CEE da uno dei certificatori inseriti nell’elenco ufficiale, che avrà quindi cura di comunicare il documento alla Regione tramite una procedura telematica standard.
la certificazione è necessaria anche per l’affitto estivo, entro i 30 giorni, concordato al tutto compreso ( comprese le utenze, tasse, ecc.)?
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