Chiarezza sulla sismicità indotta

di Marco Mucciarelli 20 giugno 2012

Il National Research Council ha pubblicato uno studio sulla sismicità indotta da pratiche standard ed alternative nel campo energetico (dal fracking alla geotermia, dalle estrazioni convenzionali al sequestro della CO2).

Lo studio completo è disponibile a questo indirizzo. Per chi volesse leggere un riassunto, è disponibile sul sito di Scientific American.

La conclusione dello studio americano è applicabile anche all’Italia: non esiste nessun insieme di migliori pratiche” industriali per ridurre al minimo il rischio di terremoti, il che a sua volta rende più difficile per i legislatori di stabilire regole ragionevoli. La commissione raccomanda vivamente che le aziende del settore lavorino con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per stabilire tali pratiche.

Anche in Italia è stato proposto dall’INOGS  uno studio nell’ambito dei programmi di ricerca 2012-2013 finanziati dal DPC tramite INGV per iniziare a proporre norme che regolamentino la valutazione della pericolosita sismica da sismicità indotta con particolare riferimento allo stoccaggio gas.

E’ bene ricordare che in paesi come l’Olanda, sui siti dei gestori si trova esplicita menzione del rischio potenziale, con una valutazione indipendente della magnitudo massima inducibile e la piena accettazione della responsabilità legale e materiale per qualsiasi danno dovesse verificarsi (leggere ad esempio le ultime tre righe sul sito web dell’impianto di Bergemeer)

L'articolo originale lo trovi sul sito di terremoti, sismologia ed altre sciocchezze

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