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Regionali, non crescono i partiti ecologisti

di luca.pistolesi 1 aprile 2010
Sel, Verdi e grillini: chi può esultare?

Sel, Verdi e grillini: chi può esultare?

I partiti italiani che fanno diretto riferimento all’area ecologista  sono in stallo. Se in Francia e in Germania i Verdi sono ormai forze politiche in grado di dialogare da pari a pari con i partiti di governo, in Italia il riscontro elettorale rimane molto limitato. Bisogna premettere che le recenti consultazioni regionali non sono il banco di prova migliore per misurare la tenuta e la crescita dei partiti, visto che non si votava in 7 regioni su 20, erano presenti liste disomogenee da regione a regione e si devono conteggiare anche i listini dei candidati governatori.

VENDOLA – L’unica formazione ecologista che può pienamente gioire è Sinistra Ecologia e Libertà, che grazie alla rielezione del suo presidente Nichi Vendola a Governatore della Puglia porta a casa un risultato fantastico, con ben 11 consiglieri regionali di partito. Sel riesce a piazzare consiglieri in quasi tutte le altre regioni, alleandosi a volte con la Federazione della Sinistra, altre volte con i Verdi. Il dato nazionale però non è confortante: con tutte le premure del caso, Sel è accreditata(1) soltanto del 3,03% dei consensi. Alle elezioni europee del 2009, quando però si presentava insieme ai Verdi, il movimento di Vendola aveva preso il 3,1%. Se crescita c’è stata, dunque, è stata minima.

I VERDI – Dopo l’elezione a segretario di Angelo Bonelli, i Verdi hanno deciso un cambio radicale di rotta, annunciando l’uscita dalla sinistra, e quindi, da Sinistra e Libertà. Tuttavia in queste elezioni hanno presentato liste congiunte con la stessa Sel (come in Emilia-Romagna) o con la Federazione della Sinistra (Puglia), mancando di segnare la discontinuità annunciata. In generale i risultati sono molto magri: soltanto quattro consiglieri eletti (uno per regione in Toscana, Marche, Emilia-Romagna e Lazio). Per quanto riguarda il conteggio nazionale, i Verdi si autoaccreditano un 1,07% (conteggiando metà dei voti nelle regioni in cui andavano in tandem), mentre il conteggio di Repubblica è un misero 0,67%.

LISTA A 5 STELLE – Pur non essendo propriamente una forza ecologista, il Movimento a 5 stelle di Beppe Grillo pone ai primi posti della sua agenda i temi ambientali. Non candidati alle elezioni precedenti, e candidati in sole 5 regioni la settimana scorsa, i grillini guadagnano un ottimo 1,77% nazionale, mettendo a segno l’elezione di due consiglieri in Emilia-Romagna e di altri due in Piemonte.

Lontani anni luce dagli omologhi europei, attualmente in Italia i partiti e i movimenti ecologisti non valgono tutti insieme più del 5,5% dei consensi.

(1) Dati forniti da Repubblica.it

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