Pubblicato in: Clima

Clima: la Conferenza di Durban parte tra le polemiche

di luca.pistolesi 23 novembre 2011

La Conferenza sui cambiamenti climatici di Durban (COP17) non è ancora cominciata, ma è già scoppiato un nuovo “caso”, a metà tra la spy-story e i pettegolezzi scolastici. Un cablo di circa 5.000 messaggi e documenti scambiati tra scienziati che fanno parte dell’IPCC ( l’organismo Onu che studia i cambiamenti climatici) è stato trafugato e pubblicato da un hacker (o da un gruppo di hacker) di nome Foia. In particolare, si tratta di scambi di osservazioni tra scienziati e analisti del Climate Research Unit dell’Università dell’East Anglia, uno dei team inglesi coinvolti nell’IPCC. Il tenore delle conversazioni sarebbe per lo più il seguente: “Bisogna calcare la mano e sottolineare i dati che ci interessano, in modo da rafforzare la tesi del surriscaldamento globale”.

Il copione non è affatto inedito. Nel 2010, dopo il fallimento della Conferenza di Copenhagen, un hacker aveva trafugato comunicazioni tra un gruppo di scienziati intenti a modificare i dati in loro possesso, in modo da rendere più solida la tesi del global warming. Ora, a pochi giorni dalla Conferenza di Durban è successa di nuovo la stessa cosa: allora come oggi, il sospetto che ci siano pressioni politiche dietro a queste fughe di notizie è forte, come se qualcuno cercasse un alibi per continuare a non fare nulla.

In Sudafrica le nazioni dovranno cercare di accordarsi sui punti sui quali non si è trovato l’accordo a Copenhagen nel 2009 e a Cancun nel 2010. In particolare, dovranno cercare di rinnovare e possibilmente potenziare il protocollo di Kyoto, i cui effetti termineranno tra poco, alla fine del 2012. Un risultato che attualmente sembra impossibile da raggiungere, soprattutto per le resistenze degli Stati Uniti, che non firmarono a Kyoto e non hanno intenzione (neanche con Obama presidente) di farlo ora, ma anche per l’ostruzionismo dei Paesi emergenti (Cina, India, Brasile e Sud Africa), intenzionati a far pagare il costo della lotta alle emissioni ai Paesi di prima e seconda industrializzazione, principali responsabili dell’attuale inquinamento.

Fonti:

Sito ufficiale COP17
Daily Wired

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