Molti terremoti, molto vicini… e domani?
Dopo il comunicato della commissione Grandi Rischi (.pdf) molta gente si chiede: ma se i terremoti non si possono prevedere, perché adesso si parla di sequenze collegate tra di loro che potrebbero non finire presto?
Le due cose sono diverse. Per previsione dei terremoti si intende la capacità di fare una affermazione de tipo “tra tre giorni ci sarà un terremoto con questa magnitudo alle coordinate X e Y”.
Studiando la statistica dell’insieme dei terremoti possiamo invece cercare di capire se avremo una evoluzione piuttosto che un’altra.
Il fatto che i terremoti siano distribuiti casualmente crea un fenomeno che tutti hanno sperimentato e che segue una statistica simile. In un giorno affollato in autostrada state viaggando bene da un po’ quando incontrate una coda. Poi senza preavviso si rimette tutto in moto e viaggiate tranquilli per un altro bel tratto. Poi di nuovo una coda che stavolta pare interminabile, e così via.
Immaginate che il tempo che passa tra due code sia il tempo che passa tra due terremoti. Se Isoradio vi ha avvisato che ci sono code a tratti, non importa quanto a lungo state viaggiando veloci, prima o poi incapperete in una coda, e le code possono durare anche a lungo.
La carta di pericolosità ci avvisa che una zona è sismica e che ci si aspetta un terremoto ogni tot anni, ma non ci dice quanto durerà la sequenza.
Allora diamo un’occhiata ai cataloghi.
Scegliamo una magnitudo forte, che in Italia non è stata più superata dal 1980 in Irpina, M=6.3. Contiamo gli anni che dal 1000 al 1980 sono passati tra due terremoti di questo tipo: 980. Se dividiamo 980 anni per il numero di terremoti che ci sono stati, otteniamo circa 15 anni in media tra un terremoto e l’altro.
Sembrerebbe che siamo in ritardo, dal 1980 ne sono passati più del doppio, e non ci sarebbe niente di strano se un terremoto così capitasse domani.
Andiamo a vedere la distribuzione completa di tutti i tempi trascorsi tra due scosse e ci accorgiamo che solo in poco più del 10% dei casi si sono aspettati più di 32 anni. Inoltre oltre il 40% dei terremoti di magnitudo 6.3 è avvenuto lo stesso anno o entro due anno dal precedente.
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