Pubblicato in: Biomasse

La Esso produrrà biodiesel dalle alghe

di luca.pistolesi 28 luglio 2009
By Zudark

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La Esso investirà circa 600 milioni di dollari nella ricerca scientifica per produrre bio-carburanti dalle alghe. La notizia è stata diffusa dal New York Times. La multinazionale Exxon Mobil, di cui la Esso è parte, ha deciso infatti finalmente di impegnarsi a livello economico nella ricerca di fonti alternative. Dopo mesi di pressioni, soprattutto da parte dell’amministrazione Obama, anche la multinazionale del petrolio più importante ha deciso di fare la sua parte.

Il vicepresidente responsabile della ricerca scientifica di Exxon Mobile, Emil Jacobs, ha dichiarato che la compagnia “ha letteralmente passato al setaccio tutte le opportunità di investimento in energie alternative, tenendo a mente alcuni parametri fondamentali, primo tra tutti le economie di scala”. Giustamente, una compagnia di quelle dimensioni deve essere sicura che gli investimenti servano a fornire quantità ingenti di combustibile.

A questo proposito, la scelta delle alghe sembra la più promettente. Secondo Exxon infatti, una centrale di produzione ad alghe può arrivare a produrre circa 3000 litri di carburante per ettaro all’anno, contro 975 litri di una centrale ad olio di palma, 675 di una centrale a canna da zucchero e solo 375 della piantagione di mais. Bisogna aggiungere che negli Stati Uniti, dove l’industria dei biocarburanti, grazie agli incentivi statali, è molto florida, il 9% di tutti i carburanti liquidi utilizzati proviene dalle piantagioni, soprattutto di mais.

Se davvero la redditività delle coltivazioni di alghe dovesse dimostrarsi così alta, la scelta dei biocarburanti potrebbe essere riconsiderata interamente.

5 risposte a “La Esso produrrà biodiesel dalle alghe”

  1. Pier ha detto:

    Le alghe sono la migliore filiera di biomassa al mondo.Ho presentato al
    Governo un piano dettagliato che si ammotizza come investimento in 5 anni
    ed accresce il pil del sud del 50%.La via maestra è di costituire un
    Consorzio come negli Usa,Francia,Germania,Canada,Giappone,Cina,UK..
    In Italia manca solo la volontà politica perchè senza un Accordo Stato-
    Regioni si rimane al palo.Dopo andrebbero prepensionati quei professori
    ed esperti che scrivono contro i biocarburanti perchè pensano ancora a
    vecchie filiere cerealicole(da vietare)o all’etanolo da biomasse legnose
    (mi devono spiegare e mi rivolgo all’Eni dove prendono la biomassa se non
    importandola).Ora per produrre algafuel bisogna avere CO2(ho proposto di
    prenderla gratis in 32 siti di centrali a carbone e poli chimici),i nutrienti che si possono estrarre dai rifiuti anche cittadini e minerali
    come fosfati e nitrati molto disponibili anche per i rifiuti agricoli-
    animali.Ma qui si va contro il ciclo del cloro abbondante nei depuratori
    che tutto il mondo sta chiudendo perchè inquinante e perchè solo le alghe
    depurano dai pesticidi.I motori con il biofuel algale non si cambiano,
    mentre con l’etanolo le modifiche ai motori sono tante e costose.Se Exxon
    stanzia 600 milioni di dollari per l’algafuel dopo che BP e Shell sono in
    produzione con Conoco e Total da anni,significa che la filiera alghe è
    l’unica deputata a sostituire il petrolio.E l’Eni mi ha detto che non interessa ne il Consorzio ne le alghe,anzi chiudono Monterotondo e vanno
    a Dunkerque ma vicino a Pavia hanno attivato un impianto di vecchia tecnologia per biomassa cerealicola o agricola che nel mondo si chiudono.
    Pier

  2. Giuseppe ha detto:

    Buongiorno Pier,
    sono interessato allo sviluppo del suo progetto.
    Mi piacerebbe saperne di più.
    Se è interessato, mi contatti.
    Saluti e grazie.

  3. gianfranco ha detto:

    secondo voi dove potrebbe investire i soldi un imprenditore, si parla della energia alternativa, secondo voi quanto tempo durera il carburante ?? l’inprenditore non sarei io si intende, colgo l’occasione per salutarvi

  4. giuseppe ha detto:

    A Pier,
    ho letto con molto interesse il suo commento del 30/07/09 e vorrei concretizzarlo.Unendo le forze,sono sicuro che il suo progetto si realizzera’.non esiti a contattarmi.le lascio anche il mio cell. 347/7576620.
    A PRESTO

  5. Pier Luigi Caffese ha detto:

    Ho migliorato il mio piano alghe,arrivando al concetto rivoluzionario di lago di mare per energia.Trattasi di costruire un lago in fondali sui 40 m., che si trovano in vari siti italiani, che stocca 16 TWh e produce 600
    KW di cui ne utilizziamo 400GW per produrre azur fuel che sono 70 miliardi di litri.Ma nel grande lago marino si allevano alghe e pesci.Dato che il lago progettato è di 1600 Km.2,cioe’ un lago di 80 km.x 20 km.se utilizziamo 600 Km2 ad alghe,produciamo 1600 MW di elettricità e 135.000 litri ad ettaro di algafuel,1 milione a km2,1600 milioni per 1600 km.2,1,6 miliardi di litri:certo i costi di azur oil sono inferiori perchè possiamo arrivare aiutandoci con il vento sui
    0,50 cent.euro a litro mentre con le alghe siamo piu’ cari intorno a 1,5
    euro a litro e difatti si usa tale sistema per aviation fuel.Ma anche dagli scarti di pesce allevato e lavorato,otteniamo aquatic fuel come otteniamo anche dell’ottimo ossigeno O2.Abbiamo il coraggio di costruire dighe in mare in Italia?Il progetto vale 100 miliardi,costa 17 miliardi ed a regime impiega 50.000 giovani.Il Governo vuole l’energia del mare-sole-vento stoccata nei miei laghi marini o vuole il gas che ci costa in 30 anni 3640 miliardi per produrre gli stessi 600 GW,mentre il mio progetto fatura 3.000 miliardi in 30 anni.Ma l’energia in Italia è un poker truccato perchè si bara sui costi del gas,dicendo che costa 5 cent a KWh:è una balla da consumato pokerista che bara.